Siccità, emergenza al Nord. Roma rinvia le limitazioni

Siccità, emergenza al Nord Roma rinvia le limitazioni

di Fabio Rossi
Mentre nella Capitale si tenta di evitare il razionamento dell’acqua, per ora prorogando di qualche giorno la sospensione dell’approvvigionamento idrico dal lago di Bracciano, al Nord è arrivata la pioggia. Da oggi il calo delle temperature è previsto in tutta Italia, ma le previsioni danno per la prossima settimana ancora un’ondata di caldo africano: la quinta in ordine di tempo e in rapida successione. Ma tuoni e fulmini nulla cambiano sul versante della siccità. Anzi, sottolinea la Coldiretti, così aumentano solo i danni all’agricoltura. In Veneto, il governatore Luca Zaia ha dichiarato lo stato di crisi. Sull’Alto Adige ieri si è abbattuto un fronte freddo, che ha addirittura provocato una fitta nevicata verso mezzogiorno a passo dello Stelvio, a 2.770 metri. 

RUBINETTI A RISCHIO 
A Roma si avvicina l’incubo dei rubinetti a singhiozzo, con possibili turni di otto ore senz’acqua a partire dal fine settimana. Ieri la sindaca Virginia Raggi ha chiamato direttamente il governatore Nicola Zingaretti, per favorire la convocazione immediata di un tavolo di lavoro sulla spinosa questione, dopo la decisione della Regione Lazio di interrompere, a partire da venerdì, la captazione straordinaria dell’acqua potabile dal lago di Bracciano. E questa mattina in Campidoglio si ritroveranno i tecnici della Regione, guidati dall’assessore alle infrastrutture Fabio Refrigeri, e i responsabili dell’azienda Acea Ato 2, che gestisce le risorse idriche della Città eterna. La soluzione-ponte potrebbe essere uno slittamento di quattro giorni, dal 28 luglio al 1° agosto, dello stop all’approvvigionamento da Bracciano: in questo modo si arriverebbe in un periodo in cui, secondo le medie abituali, la minore presenza di romani in città fa decrescere il consumo di acqua potabile. Il piano B allo studio è un incremento minimo del flusso proveniente dalle altre fonti al servizio della Capitale, che permetta per il momento una chiusura dei rubinetti soltanto per poche ore al giorno: tre o quattro, contro le otto inizialmente previste con il blocco del lago di Bracciano.

A SECCO 
I problemi maggiori, però, la siccità li sta provocando proprio al Nord, a partire dagli invasi. Lo spiega Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi). Il lago di Garda è appena al 31 per cento della capienza e scendono rapidamente i livelli dei laghi di Como, di Iseo (abbondantemente sotto le medie stagionali) e Maggiore. Il lago d’Idro, nel Bresciano, può garantire acqua alle campagne al massimo per una settimana ancora. L’Emilia Romagna, dice l’Anbi, è «la regione con la più grave crisi idrica del Paese». L’invaso di Mignano, in provincia di Piacenza, è sceso a 700 mila metri cubi, ed è riserva considerata indispensabile per l’uso idropotabile nell’area: sono stati sospesi i prelievi per l’irrigazione. A breve, nella stessa zona, scatterà identico provvedimento per il bacino del Molato, ormai a soli 250 mila metri cubi d’acqua: appena il 5 per cento della capienza. In Toscana, l’emergenza idrica, partita dal Grossetano, ha raggiunto la parte Nord della regione, coinvolgendo il lago di Massaciuccoli, noto al mondo come “il lago di Giacomo Puccini”: sospeso l’approvvigionamento irriguo. Al Centro Sud, gli invasi registrano mediamente un 30 per cento di acqua in meno rispetto allo scorso anno.
Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Luglio 2017, 21:03
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