Salvini sicuro, vuole fare il premier. Bossi: "Tratti con Pd e sinistra, il M5S è un salto nel vuoto"

Salvini sicuro, vuole fare il premier. Bossi: "Tratti con Pd e sinistra, il M5S è un salto nel vuoto"
Mostra sicurezza il segretario della Lega, Matteo Salvini, intervistato da Repubblica in apertura di prima pagina. Alla vigilia del voto sulle presidenze delle Camere conferma la sua linea: «Io non ho pretese ed è evidente che dobbiamo cercare personalità condivise per il Senato e per la Camera. Condivise nel modo più largo possibile. Non a caso alla riunione ci sono tutti, dal Pd al M5S».

«Tutti dovranno fare uno sforzo. Io l'ho fatto», afferma. E su questo pensa di convincere Berlusconi? «Con lui va benissimo - risponde -. Ci sentiamo tutti i giorni e sa bene cosa serve. Il problema semmai sono gli altri», «quelli di Forza Italia che gli stanno intorno. Il problema, se proprio vogliamo chiamarlo problema, è quello». «Sono venuto qui a Viterbo lo scorso settembre per la festa di Santa Rosa. E tornerò qui il prossimo settembre da presidente del consiglio». 

Nonostante questo Salvini è fiducioso che l'unità del centrodestra rimanga tale anche quando si comincerà a discutere di governo: «Intanto ancora non ne abbiamo parlato - osserva -. Detto questo, è inutile nascondere che io punto alla presidenza del consiglio», «il centrodestra dirà questo nelle consultazioni e io, rispettando le prerogative di Mattarella, me lo aspetto», e «lavoreremo da qui alle consultazioni per portare i numeri che servono». Con il Pd? «No, con loro no - risponde -. I nostri programmi sono divergenti: Fornero, tasse, migranti, legittima difesa. E comunque non mi vedo con accanto la Boschi e Renzi. Nemmeno i miei elettori mi ci vedrebbero».


BOSSI: SALVINI GUARDI IL PD, M5S È SALTO NEL VUOTO «Con la sinistra. Dobbiamo trattare con la sinistra», ripete Umberto Bossi, in un'intervista al Corriere della Sera. «Salvini e Di Maio? Chi si assomiglia si piglia - dice il vecchio leader leghista -, ma noi non possiamo andare con quelli là. Per il Paese sarebbe un salto nel vuoto. La ricetta dei 5 Stelle ci riporta alla cassa del Mezzogiorno. E invece dobbiamo subito intervenire perché l'Italia è seduta su tre bombe atomiche»: «il sistema pensionistico, i giovani e la sanità», elenca.

Il senatur, che si appresta a traslocare dalla Camera, per tornare al Senato, dice che avrebbe trattato «molto più con la sinistra che con i 5 Stelle» perché «li conosciamo.
Perché sappiamo che cosa è il Pd. Perché ci aiuterebbero a portare a casa l'autonomia». «La questione settentrionale esiste eccome e travolgerà tutti - è sicuro Bossi, che rivela che quando si è iscritto al Senato ha scritto 'Lega Nord' nonostante il 'Nord' sia stato tolto dal nome -. Non ha visto il referendum? La Lombardia anzi farebbe bene a chiedere un suo sistema tributario. Salvini ha vinto facendo leva sui pensionati e sul no alla legge Fornero. Questa è stata la sua forza. Senza contare che molti hanno votato perché ci sono ancora io». Berlusconi? «Lo vedrò domani (oggi per chi legge, ndr). Gli dirò che bisogna guardare di più al Pd - afferma -. E poi ho in testa un modo per uscire dall'impasse in cui ci troviamo. Ma non lo racconterò certo ora».

Ultimo aggiornamento: Venerdì 23 Marzo 2018, 09:36
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