Abolizione dei vitalizi, no del Senato ai 5Stelle: "Non c'è urgenza". Ira di Grillo

Abolizione dei vitalizi, no del Senato ai 5Stelle: "Non c'è urgenza". Ira di Grillo
L'aula del Senato ha respinto, con votazione per alzata di mano, la richiesta del M5S di dichiarazione di urgenza sul ddl di abolizione dei vitalizi. La proposta è stata, quindi, bocciata

IRA GRILLO. «Il vitalizio non vogliono perderlo» e organizzano un clamoroso voltafaccia al Senato. «La legge può essere discussa e approvata subito. Oggi i cittadini sapranno esattamente chi ha votato per tenersi il vitalizio il più a lungo possibile. Il Pd ha già detto che seguirà questa linea perché insieme a FI e Mdp hanno già pronto il trucco per affossare la legge. Vogliono rallentare la discussione che avverrà così solo in autunno e poi approvare modifiche per farla nuovamente tornare alla Camera, quando non ci sarà più il tempo di approvarla». Lo scrive il M5S in un post sul blog di Beppe Grillo - pubblicato poco prima che Palazzo Madama bocciasse la richiesta pentastellata - dal titolo «Il Pd perde il pelo ma non il vitalizio». «Non la passeranno liscia. Il Pd ha l'enorme responsabilità di aver illuso i cittadini che per una volta avrebbero votato un provvedimento giusto dopo migliaia di voti vergogna. Faremo nomi e cognomi di chi saboterà il provvedimento e salvare i vitalizi perché gli italiani devono sapere con chi hanno a che fare».

PRIVILEGI. «Il partito unico dei privilegi Pd-Forza Italia-Mdp-Verdini-Alfano-Sinistra Italiana non vuole discutere urgentemente la legge taglia-vitalizi appena approvata alla Camera. Gli italiani sappiano chi vuole affossare la legge. Se avessero votato 'Sì' regolamento alla mano (articolo 77) avremmo avuto 'la riduzione di tutti i termini alla metà' e si sarebbe approvata la legge in tempi rapidissimi senza cadere nelle sabbie mobili dei trucchi parlamentari che stanno già predisponendo per affossare il provvedimento»: Così il senatore del Movimento 5 Stelle Stefano Lucidi interviene nella discussione sui vitalizi.

IL PD: PROPAGANDA. «La richiesta d'urgenza viene dai senatori del Movimento 5 stelle e arriva ad agosto, 24 ore prima della chiusura del Senato per le ferie.
Se anche l'Aula dovesse accoglierla, il dibattito in Commissione non potrebbe iniziare prima di settembre». Lo afferma il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda intervenendo nell'aula del Senato per dichiarare il voto contrario del suo gruppo alla richiesta d'urgenza avanzata dai 5 stelle per esaminare il Ddl Richetti. «Le cose stanno esattamente così. Perché presentare proprio ora, a poche ore dalla sospensione dei nostri lavori, una richiesta di urgenza? Perchè interrompere con questa discussione procedurale il dibattito finale su un provvedimento di grande rilievo come quello sulla concorrenza? Perchè questa inversione di priorità tra quel che interessa i cittadini e le procedure di palazzo? Il Movimento 5 stelle continua a praticare una politica parlamentare tutta puntata sulla ricerca non di quel che è più urgente per risolvere i problemi dell'Italia, quanto su quel che può servirgli per battere la gran cassa della propaganda. Questa è la principale ragione per la quale il gruppo del Pd respingerà la richiesta di urgenza. Con la richiesta di urgenza i senatori del Movimento 5 stelle vogliono apparire all'opinione pubblica italiana come i campioni dell'antipolitica, dell'antipartitismo, come i rappresentanti dell'antisistema», sottolinea Zanda.

Ultimo aggiornamento: Martedì 1 Agosto 2017, 19:10
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