Primarie M5S, Di Maio senza rivali: nessun big in corsa, sconosciuti gli altri candidati

Primarie M5S, Di Maio senza rivali: nessun big in corsa, sconosciuti gli altri candidati

di Alessandra Severini
Non era proprio così che il Movimento 5 stelle aveva pensato di presentare le candidature alle primarie online in vista delle prossime politiche. Nel Movimento si pensava ad una competizione trasparente fra figure di spicco mentre ora, scaduti i termini per la presentazione delle candidature, Luigi Di Maio si ritrova unico candidato di peso, di fatto senza avversari e circondato dai malumori.

Nella lista dei nomi che si sfideranno per la carica di candidato premier e capo politico del Movimento, pubblicata sul blog di Beppe Grillo, si elencano 8 candidati, ma Di Maio è l'unico big, mentre gli altri nomi sono praticamente sconosciuti. C'è la senatrice Elena Fattori e poi Vincenzo Cicchetti, candidato sindaco di Riccione; Andrea Davide Frallicciardi, perito elettronico, ex consigliere comunale di Figline Valdarno, in provincia di Firenze; Domenico Ispirato, ex consigliere circoscrizionale a Verona; Gianmarco Novi, consigliere comunale a Monza; Nadia Piseddu, candidata a sindaco di Vignola; Marco Zordan, 43 anni, artigiano di Arzignano, di cui non viene riportato il curriculum politico. Non c'è Alessandro Di Battista né Roberto Fico, leader dell'ala ortodossa che sceglie di disertare plasticamente la competizione interna.

Non è bastata la discesa a Roma di Beppe Grillo per calmare gli animi e convincere qualcuno dei big a correre, per togliere alla sfida la connotazione dell'ennesima scelta calata dall'alto, lontana dallo spirito originario del Movimento.
Di Maio rifugge da ogni dichiarazione da candidato superfavorito dagli altrui dinieghi ma intanto il Pd ha gioco facile ad attaccare: «Le primarie del M5S organizzate come in Corea del Nord - ironizza Andrea Marcucci -. Di Maio non avrà contro veri concorrenti. È una colossale presa in giro». 

Il Movimento si difende attaccando a sua volta: «Le primarie del Pd servono a pesarsi e poi a riposizionarsi dentro al partito e nelle correnti. E' una fiction. Questa mentalità non ci appartiene. Nel M5S è tutto più semplice e democratico. Ma intanto anche Roberto Saviano attacca i pentastellati lanciando una provocazione: Come fece Marco Pannella che nel 2007 si candidò alle primarie del Pd ma fu escluso perché non soddisfaceva i requisiti richiesti dal neonato Partito democratico, anch'io, pur non essendo iscritto, ufficializzo la mia candidatura a premier per il M5S. Lo faccio anche per trarre il Movimento dall'impaccio di una situazione patetica per non dire bulgara».
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Settembre 2017, 08:12
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