Berlusconi: «Strasburgo o no, sarò in campo per le elezioni»

Berlusconi: «Strasburgo o no, sarò in campo per le elezioni»
A meno di ventiquattro ore dalla riunione della corte di Strasburgo che dovrà decidere se alle prossime elezioni sarà candidato o meno, Silvio Berlusconi non lascia trasparire l'emozione, anzi, tenta in ogni modo di smorzare l'attesa. A Merano dove è arrivato in mattinata e dove rimarrà fino a venerdì, il Cavaliere, a differenza delle volte precedenti, non stacca la spina con la politica ma prosegue nell'obiettivo di volersi riappropriare della scena prima ancora che la campagna elettorale abbia inizio ufficialmente.

Una strategia che ha come obiettivo quello di evitare che tutto ruoti intorno ad un sentenza che salvo sorprese non arriverà prima di sei, otto mesi: «Spero che in tempi brevi la corte accolga il mio ricorso - dice ospite della trasmissione Matrix su radio 105 - ma indipendentemente dalla candidabilità sarò in campo per portare il centrodestra al governo del paese». Insomma nessuna intenzione di farsi dettare il timing dalla corte di Strasburgo. E per dimostrare che per Forza Italia la campagna elettorale è già iniziata da tempo, l'ex premier ha in programma di partecipare domenica alla trasmissione  "Che tempo che fa" su Raiuno e di chiudere la kermesse milanese organizzata dalla Gelmini che prenderà il via venerdì. Non solo l'ex premier non ha intenzione di cedere il passo ma si dice sicuro di essere «l'unico in grado di convincere gli italiani a non votare M5s».
Sono i 5 stelle il "nemico" che il Cavaliere ha inquadrato già da diverso tempo e contro di loro concentrerà il battage elettorale. Diverso è invece il discorso per Matteo Renzi che per il Cavaliere «non rappresenta più un'alternativa credibile». Ma è proprio il leader Dem ha lanciare il primo guanto di sfida al Cavaliere invitandolo, nel caso fosse candidabile, a presentarsi nello stesso collegio.

Per il Cavaliere è Grillo il pericolo nel caso il suo partito andasse al governo: «Sono persone che campano solo dello stipendio da parlamentare e molti di loro prima di entrare in Parlamento non facevano nemmeno la dichiarazione dei redditi perchè non hanno mai lavorato per cui sono disposti anche a sostenere un programma delirante che è basato sull'invidia».
L'unica alternativa dunque è presentare una coalizione unita. Per Berlusconi non ci sono problemi con gli alleati ma nel definire le caratteristiche del centrodestra l'ex premier cita il riferimento al Ppe di cui il suo partito ne è rappresentante in Italia. Una partito a cui l'ex capo del governo ha intenzione di dare un bel restyling: «I professionisti della politica hanno fallito», è la convinzione del Cavaliere che si dice convinto della necessità di un «radicale rinnovamento delle persone che andranno in Parlamento e al governo. E questo è quello di cui mi sto occupando personalmente per quanto riguarda Fi».

Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Novembre 2017, 22:37
© RIPRODUZIONE RISERVATA