Berlusconi sfida tutti: "Salvini, la guida spetta a noi. Di Maio è una meteorina"

Berlusconi sfida tutti: "Salvini, la guida spetta a noi. Di Maio è una meteorina"

di Alessandra Severini
Sorridente, dimagrito, pronto ad una nuova sfida elettorale. E' apparso così Silvio Berlusconi alla kermesse di Fiuggi organizzata da Antonio Tajani e ha messo subito le cose in chiaro sulla leadership del centrodestra. Il candidato premier verrà da Forza Italia, perchè «siamo noi che abbiamo portato al governo forze che erano sempre state escluse». Un messaggio indirizzato a Matteo Salvini, che contemporaneamente chiudeva il raduno leghista di Pontida rivendicando il «diritto dei cittadini di decidere chi fa cosa». Dunque, anche se i sondaggi attribuiscono alla coalizione di centrodestra ottimi risultati, non sarà facile tenerla unita. Salvini (insieme a Giorgia Meloni) chiede primarie di coalizione con il coinvolgimento di iscritti, militanti, elettori registrati. E anche sui rapporti con l'Unione europea le posizioni sono molto distanti. Berlusconi comunque è ottimista: «Come avete visto la Lega ha cambiato opinione sulla moneta, non si può uscire dall'euro. Anche questo problema con Salvini sta andando a posto». 

Così come c'è convergenza col Carroccio sulla flat tax. Il Cav, che spera in una sentenza favorevole della Corte di Strasburgo, promette che parteciperà alla campagna elettorale. Non fa cenno al Pd fra gli avversari da battere, mentre ne ha per il Movimento 5stelle e in particolare per la candidatura di Luigi Di Maio, che demolisce definendolo «una meteorina della politica, che viene bene in tv ma non porta alcun bagaglio per gli italiani».
Proprio in casa pentastellata intanto crescono i malumori per la candidatura solitaria a premier di Luigi Di Maio. Oggi scade il termine per la presentazione delle candidature ma, ad eccezione del vice presidente della Camera nessuno si è fatto avanti. L'ala ortodossa del Movimento mal sopporta le regole varate per la scelta del leader e Roberto Fico, l'uomo di riferimento degli ortodossi, da giorni rimane in silenzio. Oggi Beppe Grillo sarà a Roma per cercare una difficile ricomposizione.

A Pontida la Lega invece ha definitivamente chiuso la parabola dell'ex leader Umberto Bossi, che sul palco della manifestazione, per la prima volta dal 1990, non è neanche salito. «Arrabbiato? Abbastanza ha detto il Senatur - E' un segnale che devo andarmene via...».
Le ambizioni da premier del segretario Salvini non convincono il vecchio leader: «Mi ha detto che non voleva farmi fischiare. Ma racconta balle, non mi aspetto niente da uno che tradisce il Nord».
Salvini, invece alla premiership crede davvero. A Pontida, sul palco e sui manifesti blu e non più verdi, campeggiava la scritta Salvini premier. Il suo programma punta dritto su «ordine e pulizia» e promette di garantire «mani libere alle forze dell'ordine, per darci libertà e sicurezza».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Settembre 2017, 08:44
© RIPRODUZIONE RISERVATA