«Mi sarei aspettato un contatto sui temi e vedo solo forze politiche discutere dei loro problemi. Non possiamo perdere l'occasione di lavorare per gli italiani, non ci sono da fare alleanze ma parlare dei temi. E sono disponibile», ribadisce Di Maio che ricorda l'abbandono delle posizioni euroscettiche.
«Le presidenze delle Camere non riguardano il governo, non sono collegate al governo, sono figure di garanzia», dice Di Maio allontanando un'intesa con la Lega che è considerata solo per cambiare la legge elettorale.
E infine l'appello: «Io chiedo responsabilità: il debito pubblico e la disoccupazione non aspettano. Se le forze politiche non hanno capito questo segnale cosa vogliono un segnale più forte? Torniamo al voto? Gli italiani saranno ben lieti di dare un segnale ancora più forte».
«Non siamo disponibili a immaginare una squadra di governo diversa da quella espressa dalla volontà popolare: c'è stata una grande investitura», ha affermato Di Maio.
Molte domande arrivano dai cronisti delle testate tedesche o che rappresentano gli italiani in Germania. Chiedono a Di Maio se intendono andare allo scontro con le politiche di austerità di Merkel. Il Movimento infatti ha sempre usato toni durissimi contro la Germania e il suo surplus commerciale. Niente di tutto questo però nella risposta di Di Maio: «Noi abbiamo come Paese un grande deficit politico, come non essere stato presente quando si discutevano grandi dossier.
Con Germania nessun muro contro muro, ma vogliamo rappresentare le nostre imprese».
Ultimo aggiornamento: Martedì 13 Marzo 2018, 18:42
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