Accademia della Crusca: "Di Maio maltratta i congiuntivi per dimostrare di non essere della casta"
Il 'garante' della lingua italiana ne ha per tutti, non solo per Luigi Di Maio, spesso protagonista di gaffe linguistiche grossolane: «Sentiamo solo frasi fatte e titoli ad effetto come 'Prima gli italiani', 'Aboliremo la legge Fornero', 'Aiutiamo gli immigrati a casa loro' e 'Aboliremo le tasse universitarie'. Sono frasi lasciate volutamente orfane di un ragionamento completo».
Il professor Marazzini rincara poi la dose: «Per il momento, questa campagna elettorale sta uccidendo la lingua italiana». E quando gli chiedono di Luigi Di Maio, il candidato premier del Movimento 5 Stelle, e dei congiuntivi sbagliati a più riprese, l'accademico offre una possibile interpretazione del fenomeno: «Non voglio dire che lo faccia di proposito, ma quegli strafalcioni diventano un manifesto se pronunciati da lui: fa vedere che maltratta la lingua italiana proprio come tanti elettori, dimostrando così implicitamente di non essere uno della 'casta'. Anche queste cose possono portare voti».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Gennaio 2018, 10:21
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