Barbara Silli: "Mi hanno chiamata e poi scaricata", lo sfogo del medico contro i vertici M5S

Barbara Silli: "Mi hanno chiamata e poi scaricata", lo sfogo del medico contro i vertici M5S
Breve storia di una candidatura lampo sfumata in soli cinque giorni. Ecco, come Barbara Silli , medico dell'ospedale di Lanzo Torinese è stata prima contattata precipitosamente dal M5S che aveva bisogno di una candidata al collegio uninominale e poi scaricata con una telefonata. É lei stessa a raccontarlo su facebook sfogando tutta la sua delusione.

«Vi racconto una bella storia ... Lunedì pomeriggio mentre ero al lavoro sono stata contattata dal Movimento 5 Stelle per una proposta che mi ha lasciato senza parole .. cercavano una candidata civile per la loro lista Uninominale alla camera dei Deputati, la volevano laureata presente sul territorio, pulita non coinvolta politicamente... e dal territorio era venuto il mio nome .. avevano scelto me... Due ulteriori riunioni nella giornata di martedì al termine delle quali ho detto si ... non avevo molto tempo per pensarci. Il lunedì successivo sarebbero dovute essere consegnate le liste ufficiali e c’era tanto da fare», scrive sulla sua bacheca social. 

Poi cosa succede? In fretta e furia Silli prepara tutto e avverte i vertici dell'ospedale dove lavora: «Ho detto si perché ho pensato di poter portare quello che sono io, con la mia forza la mia passione la mia correttezza e la mia determinazione in un mondo totalmente nuovo, ma che ho pensato di poter rendere più pulito. Ho ricevuto appoggio totale dalla mia famiglia dai miei amici e dall’ospedale .. compresi il Primario e il Direttore Generale che ho scomodato per avere l’autorizzazione necessaria alla mia nuova avventura. A seguire tre giorni concitati, mail anche dalla loro segreteria delle uninominali... corsa in Tribunale ad Ivrea per i Documenti .. realizzazione del video di presentazione e delle foto per i volantini .. nella notte tra venerdì e sabato ancora richieste di documenti compreso il curriculum vitae. Alle 10 di sabato .. un messaggio..
ho una brutta notizia da darti .. un’ora dopo .. telefonicamente.. mi dispiace .. hanno cambiato idea .. hanno deciso di candidare un’altra persona .. non laureata .. non esperta.. non immersa nel territorio come me.. ma .. perché politicamente è stato scelto il territorio di Ivrea a quello delle valli di Lanzo .. Uno schiaffo a me .. che mi sono messa totalmente in gioco per ideali che credevo fossero comuni .. e uno schiaffo al territorio che ancora una volta è stato volutamente dimenticato dai vertici
».

E infine l'amara conclusione: «Ho creduto nell’onestà, ho creduto nei valori ho creduto che si potesse cambiare qualcosa, davvero questa volta, davvero perché con me ci sarebbero state persone nuove persone pulite e persone con ideali puri e sinceri per migliorare mettendosi in gioco quello che spesso si critica guardandolo da fuori . Tutto Falso... da un momento all’altro il voltafaccia .. dall’alto sono arrivate direttive diverse, direttive che comandavano l’esclusione delle nostre Valli per il territorio di Ivrea .. Mi hanno stravolto la vita in 5 giorni folli ... e poi mi hanno detto... abbiamo cambiato idea ... non è stato per un problema verso di me .. perché mi conoscevano già prima ... chi sono e cosa ho fatto sia sul lavoro che nelle mie passioni ... e quando nei vari colloqui ho sottolineato questo aspetto... mi è stato detto .. “nessun problema... sappiamo chi sei e conosciamo i tuoi profili social” Negli ultimi messaggi .. mi hanno chiesto scusa per come sono andate le cose... Scusa?? Non ho dormito 4 notti per il turbine di pensieri.. di cambiamenti che non ho cercato.. ma a cui ho risposto .. “presente” ...».

Per la cronaca, nel collegio uninominale di Ivrea ci è finita Valentina Pretato, attivista che aveva partecipato alle parlamentarie ma non è entrata nelle liste del proporzionale, nemmeno tra i candidati supplenti. 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 31 Gennaio 2018, 09:38
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