Mario Fabbroni
Il sito della Cboe (Chicago Board Options Exchange), nelle fasi

Mario Fabbroni
Il sito della Cboe (Chicago Board Options Exchange), nelle fasi del debutto, è stato inaccessibile per diverse ore. Un affollamento solitamente sinonimo di successo. E sembra proprio che sia andato a gonfie vele il primo future scambiato grazie alla moneta virtuale elettronica: il Bitcoin.
Nel primo giorno intero di trading, il prezzo di apertura di XBT (15.890 dollari) ha goduto di un rialzo tale che i futures sui contratti di gennaio della criptovaluta sono schizzati a 18.850 dollari. Il rialzo alla fine è stato superiore al 24,4%. A questo punto il rischio di una bolla diventa sempre più forte, considerando che all'inizio dell'anno la quotazione viaggiava intorno ai mille dollari. C'è anche da dire che il Bitcoin non sembra in grado (almeno per ora) di fare danni epocali ai portafogli e all'economia, anche se la febbre dovesse svanire da un momento all'altro. La capitalizzazione della criptovaluta ammonta oggi, più o meno, a 240 miliardi. Tanto o poco? Tutte le azioni quotate del mondo nei diversi listini oggi valgono più o meno 80 mila miliardi di dollari (stima di Goldman Sachs). Secondo gli analisti se anche il prezzo del Bitcoin dovesse andare a zero oggi stesso, le perdite sarebbero equivalenti ad un meno 0,6% per le azioni americane. Ipotizzando che la maggior parte degli investitori abbiano comprato ad un prezzo molto inferiore a quello attuale, i danni reali sarebbero ancora più contenuti. Così la febbre sale, nonostante gli avvertimenti di molte banche centrali.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Dicembre 2017, 05:01
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