Il volto coperto è vietato in Francia

In un'aula di tribunale non si può stare a capo coperto. E' l'articolo 129 del codice di procedura civile a obbligare chi interviene o assiste all'udienza a stare a capo scoperto e in silenzio. Una norma applicata alla lettera dal giudice del tribunale amministrativo di Bologna che ha invitato Asmae Belkafir, 25 anni, marocchina e praticante avvocato a togliersi il hijab che indossava o, in alternativa, a uscire dall'aula. Asmae, sorpresa e umiliata, si è rifiutata di togliere il velo (che lascia il volto completamente visibile) e ha lasciato l'aula in lacrime.
La vicenda ha avuto immediatamente un grande risalto sul web con forti critiche alla decisione del giudice e manifestazioni di solidarietà alla ragazza. Anche l'ordine degli avvocati di Bologna ha alzato lal voce definendo l'episodio «illegittimo, discriminatorio, e lesivo della dignità del singolo professionista e dell'intera comunità forense». Salvini invece non ha perso occasione per scrivere su facebook: «Io sto con quel giudice!».
Laureata con una tesi sul problema delle mutilazioni rituali da 110 e lode, Asmae è praticante presso l'ufficio legale dell'ateneo di Bologna ed è responsabile legale della comunità islamica della città. Alla fine il presidente del Tar bolognese, Giuseppe Di Nunzio è stato costretto ad intervenire e ad assicurare che in futuro la praticante potrà tornare nelle aule con il velo in testa. (A.Sev.)

Ultimo aggiornamento: Giovedì 18 Gennaio 2018, 05:01
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