In Svizzera per morire, torna a casa la moglie di Trez: «Sono distrutta»
di Giorgia Pradolin
Tanta la tensione che ha preceduto il suicidio assistito, a cui si è aggiunta l'attenzione mediatica. La famiglia l'ha accompagnato nel suo ultimo viaggio senza ostacolarlo, anche perché quella vita di sofferenze sempre più dolorose per lui, attivista, vegano convinto e animalista, non era più sopportabile. L'addio alla vita con il sorriso, ma anche con il rimpianto di non aver potuto morire nella propria città, tra i propri cari, e la speranza che parlarne serva a far cambiare le cose. «Una persona - aveva commentato la vedova riferendosi alle leggi italiane che non permettono l'eutanasia - deve poter decidere quanto è in grado di soffrire». Ad attendere Emanuela e Marta a Sant'Elena, quegli amici che avevano salutato Gianni per l'ultima volta ed ora si stringono nel cordoglio.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Marzo 2017, 12:39
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