Con WhatsApp nel XV Municipio la ronda contro
furti e violenze è social: ecco le sentinelle 2.0

Con WhatsApp nel XV Municipio la ronda contro ​furti e violenze è social: ecco le sentinelle 2.0

di Valentina Conti
Contro i furti nella Capitale ora viene in soccorso WhatsApp.





Si chiama “Residenti attenti” l'iniziativa che i cittadini del XV Municipio hanno ideato per affrontare quella che ormai nel quartiere è diventata una vera emergenza: per l'appunto, la lotta ai furti.

Centinaia di iscritti e sottogruppi autorganizzati di Roma Nord all'attivo – da Cerquetta a Tomba di Nerone - che quotidianamente si scambiano messaggi in tema sicurezza. Si tratta, in sostanza, di una rete di “baratto” delle informazioni (segnalazioni su persone sospette, vicende capitate, allarmi) a cui i cittadini possono accedere inviando al numero 344.0646018 la richiesta per essere aggiunti al gruppo di WhatsApp con l'omonimo nome.



L'idea, importata dagli Usa, si sta diffondendo in diverse città italiane. Per la verità, a Roma, ad iniziare per primi qualche mese fa sono stati gli abitanti della zona di Cesano, in seguito ad alcuni episodi criminosi verificatisi in appartamenti e locali commerciali.



Le testimonianze dei residenti parlano tutte la stessa lingua: paura di rincasare e posteggiare l'auto nei garage, timori di aggressioni. In molti - senza tanti eufemismi - dichiarano «di vivere agli arresti domiciliari», tra terrore in special modo per chi ha figli piccoli, degrado incombente e pochi uomini a garanzia del territorio. «Da Fleming alla Cassia arrivando alla Giustiniana ormai non se ne può più. L'incremento di furti è stato dell'oltre 40 per cento negli ultimi mesi, si sono avuti anche casi di ladri che si sono introdotti nelle case con gli inquilini presenti: le segnalazioni dilagano. Per questo si è capito che bisognava passare ai fatti. In consiglio si è pure svolta una seduta straordinaria sulla questione richiesta dai consiglieri di opposizione», spiega il presidente del circolo Forza Italia in XV Municipio Vincenzo Leli. «L'obiettivo è creare il più capillare movimento locale di cooperazione per contrastare l'emergenza sociale».



Alla base, lo stesso concetto di sorveglianza dei comitati del “controllo del vicinato”, attivi soprattutto a Roma sud. Non ronde di quartiere, ma squadre di romani che hanno riscoperto il senso civico, pronti a cogliere al volo indicazioni da inoltrare alle forze dell'ordine sulla vita quotidiana delle aree dove risiedono. Un programma di autorganizzazione tra vicini. Il tam tam partito dal basso è solo all'inizio.
Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Aprile 2015, 09:14
© RIPRODUZIONE RISERVATA