Il dramma di Amatrice raccontato in diretta radio.
Il sindaco: "Il paese non c'è più, aiutateci"

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Al telefono in diretta su Radio Radio, intervistato da Enrico Silvestrin e Ilario Di Giovambattista, la drammatica testimonianza del sindaco di Amatrice, Pirozzi. “Ci sono decine di morti. Servono vigili del fuoco, abbiamo una sola unità: abbiamo gente sotto le macerie. La sede comunale non c’è più: abbiamo operativa solo una unità dei pompieri di Rieti. Io ho gente di cui si sentono le urla da sotto le macerie: qualcuno è uscito da solo, ma servono i vigili del fuoco. La popolazione è sfollata al campo sportivo. Abbiamo il modulo prefabbricato per il pronto intervento. Ora c’è l’alba, ma la corrente elettrica non abbiamo luce. Siamo nel dramma: qui ci sono 69 frazioni e un ponte è crollato. Siamo pieni di romani e villeggianti, la città è al completo. Quello che sentite in sottofondo sono le urla della gente”.
 
 

«Sul corso di Amatrice ha retto solo il campanile, spero sia un segno di buon auspicio».
Lo dice all'Adnkronos il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, che riferisce lo stato della città dopo il terremoto di questa notte. Gli edifici più vecchi nel centro storico sono crollati praticamente tutti, ma fra le macerie si erge ancora l'antico campanile della Torre Civica, risalente al XIII secolo, simbolo di Amatrice. «Spero che significhi che la città non sia destinata a morire ma che potrà risollevarsi e rinascere» conclude Pirozzi.


 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Agosto 2016, 16:11
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