Roma, il Laghetto dell'Eur dimenticato tra buche, sporcizia e vandalismo

Roma, il Laghetto dell'Eur dimenticato tra buche, sporcizia e vandalismo

di Valentina Conti
L'acqua melmosa e maleodorante, ristagnante in più punti, i giochi per i bambini rotti e transennati in mezzo ai profilattici sparsi, con una delle due altalene mancanti, il pontile chiuso da settimane a causa di atti di vandalismo: l'area off-limits straripa di vegetazione incolta che sbuca da dietro a una rete sradicata. Una grosso ramo di un albero crollato è rimasto in terra nel verde sul lato piazza Terracini, circondato dal nastro adesivo giallo. E poi scritte dei writer ovunque, persino sui tronchi, così come rifiuti ovunque, l'erba del prato divelta e le buche come crateri sui sentieri, scalini sbeccati, pezzi di plastica che galleggiano, il verde secco, sporcizia dilagante, le panchine a brandelli.

Il Laghetto dell'Eur non si riconosce più. Assediato dal degrado su tutti i versanti. Quello che si apre sul Giardino dedicato a Carlo Pietrangeli - con i cartelli d'ingresso informativi sugli Help point arrugginiti, distorti, sbiaditi, dove non si riesce più a leggere - è il punto peggiore in cui balzano all'occhio le chiazze enormi di acqua putrida scura. 
Sul prato, un'area è transennata con al suo interno una colonnina sos staccata. Più giù, un gabbiotto elettrico recintato in segno di pericolo, graffiti sui piloni. «Qualche anno fa si parlava di Laghetto balneabile. E oggi il degrado nel nostro quartiere è sotto gli occhi di tutti. Ho segnalato lo stato in cui versa il Laghetto dell'Eur alle istituzioni preposte, anche al presidente del Municipio IX. L'Eur non va visto come un quartiere buono solo per fare soldi con manifestazioni sportive e di altro genere, non può diventare un quartiere per soli uffici. Le manutenzioni spesso sono latenti perché mancano le risorse economiche, ma la zona non può continuare a essere così in sofferenza. Con le discoteche a cielo aperto che non ci fanno dormire e aree come il Laghetto in preda all'incuria tra la rassegnazione della famiglie. Siamo abbandonati», dice Paolo Lampariello, presidente dell'associazione Ripartiamo dall'Eur. «Ho foto risalenti a marzo persino di chi pescava nell'acqua, quando la pesca nel Lago è, come noto, vietata in modo assoluto. È da mesi che la situazione è questa».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Aprile 2017, 09:03
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