Influenza in arrivo, dal 12 ottobre partiranno
i vaccini. Zingaretti: "Un milione di dosi gratuite"

Influenza in arrivo, dal 12 ottobre partiranno ​i vaccini. Zingaretti: "Un milione di dosi gratuite"

di Lorena Loiacono
Raffreddore, naso che cola e brividi di freddo: l'autunno porta con sé i primi mali di stagione e negli studi medici già si corre ai ripari. Al via infatti, lunedì 12 ottobre, la campagna di vaccinazione antinfluenzale: combatte il virus in arrivo e nei bambini previene almeno un caso su tre di malattie respiratorie.





Ad annunciare l'avvio delle vaccinazioni è stato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che twittando ha assicurato: «Lo dicono i medici. Con vaccino anti influenza a bambini -30% malattie respiratorie. Lazio parte tra 2 settimane, fai il vaccino». Una raccomandazione rivolta soprattutto a quanti, negli ultimi due anni, non hanno aderito alla campagna. Il via è fissato tra 15 giorni ma, come sempre, sarà necessario un periodo di preparazione per dotare tutte le asl e gli studi medici delle dosi necessarie.



Il momento migliore per sottoporsi al vaccino è la fine ottobre e la prima metà di novembre per avere una copertura efficace nelle settimane in cui, generalmente a gennaio, arriva il picco. Circa 1 milione le dosi gratuite che saranno distribuite da medici di famiglia e pediatri alle cosiddette categorie a rischio: gli over 65 e i pazienti sono affetti da malattie croniche dell'apparato respiratorio e cardio-circolatorio, il diabete, l'insufficienza renale, i tumori e l'immunodepressione da Hiv.



Il vaccino è indicato anche per le donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza e al personale sanitario e delle forze dell'ordine, dei vigili del fuoco e della protezione civile e altri addetti a servizi pubblici come autisti di bus e docenti di scuola. Un occhio di riguardo va infatti ai bambini: «Con il vaccino – spiega Susanna Esposito, presidente della Società mondiale di malattie infettive e disordini immunologici - si riducono del 30% le infezioni delle vie respiratorie da cui vengono colpiti i bambini nel corso dei mesi invernali, di conseguenza diminuirebbero del 20% le assenze scolastiche e del 25% l'uso di antibiotici. Si ridurrebbe così del 40% anche il contagio di genitori e fratelli».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 28 Settembre 2015, 09:54
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