I residenti di Centocelle: "Omicidio frutto dell'odio, ma qui non si vive più"

Rogo del camper, i residenti: "Frutto dell'odio, ma qui non si vive più"

di Anita Sacconi
Rabbia, paura, indignazione. E ancora insofferenza e solidarietà.

Tra i residenti del Casilino 23 lo sgomento si alterna a momenti commozione, dopo l’incendio che martedì notte ha distrutto un camper nel parcheggio adiacente al centro commerciale Primavera uccidendo tre sorelline rom. Tra i mucchi di detriti carbonizzati, gli abitanti della zona manifestano il loro sconcerto contro l’insicurezza e il degrado che pervadono le periferie della città.

«Qui hanno rubato, hanno sfondato le macchine, ma questo è orrore», dice un signore. «Questo è l’odio che c’è, ormai con chiunque parli è un macello, ma stavolta hanno esagerato». E ancora: «Tutti dicono che questi camper si spostano continuamente, rubano in un quartiere e poi se ne vanno. Questo però spesso restava nella zona», commenta un altro. 

Oltre un centinaio i cittadini di Villa De Sanctis che ieri si sono ritrovati nel luogo della tragedia per testimoniare vicinanza alla famiglia. Tutti i presenti hanno osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime, seguito da un lungo applauso. Tra i mazzi di fiori, spuntano anche diversi striscioni. Uno, contornato di rose rosse, porta su la scritta: “100celle antirazzista”.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Maggio 2017, 14:59
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