Gli amici di Sara: "Ma quale gelosia,
Vincenzo ora la deve pagare"

Gli amici di Sara: "Ma quale gelosia, Vincenzo ora la deve pagare"

di Lorena Loiacono
Occhi gonfi di lacrime e la voce che trema, per quella ragazza che in facoltà tanti avevano notato. Sara Di Pietrantonio, 22 anni, capelli lunghi, biondi e un sorriso semplice, sereno. E così ieri, dopo la tragica notizia e l'arresto dell'ex fidanzato, gli sguardi di un'intera comunità si sono fatti increduli.

Studenti universitari che stentano a rivedersi in quel che è accaduto: «Non posso crederci spiega con un filo di voce Cristina, studentessa universitaria fuori sede siamo tanti e tutti con una storia diversa alle spalle. Ma non avrei mai immaginato una tragedia simile per una di noi. Sara era una ragazza normale, come tante. E l'hanno uccisa nel peggiore dei modi». Sotto choc, la facoltà di economia dell'università di Roma Tre, a cui era iscritta Sara Di Pietrantonio che frequentava le lezioni con ottimi risultati, oggi si fermerà. Per ricordarla con un minuto di silenzio: «Questa tragica vicenda - ha dichiarato il rettore Mario Panizza - ci ha colpiti fortemente. Tutto il nostro ateneo si unisce al dolore della famiglia, dei colleghi e degli amici di Sara». Ma la giovane, oltre agli studi universitari, aveva mille interessi, dalla danza alla musica. Amava ballare e le compagne del corso di danza, in zona Spallette, parlano di lei come di «una ragazza dolcissima, sensibile».

E non solo. Sara, per imparare a suonare il flauto traverso che per lei rappresentava una vera passione, si era anche iscritta al Conservatorio de L'Aquila dove tutti la ricordano «piena di entusiasmo, di passione e impegno. Per anni, durante il liceo, ha fatto la spola avanti e indietro da Roma: il suo impegno era serissimo».Nel quartiere di Sara, lungo la via Pisana, c'è chi chiede vendetta: «Ci penseranno in carcere a tipi come lui. Deve soffrire almeno quanto ha fatto soffrire quella povera ragazza».

E chi invece chiede giustizia: «Ancora a parlare di gelosia? Quell'uomo deve pagare per quello che ha fatto e deve marcire in galera». Nello sgomento il pensiero corre a quanti, vedendola scappare di notte lungo via della Magliana, non si sono fermati per soccorrerla. Probabilmente per paura: «Se lo avessero fatto dice con un filo di voce la mamma di una collega d'università - forse oggi non saremmo qui a piangere per una morte così assurda».
Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Maggio 2016, 09:55
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