Senato, sfiducia al ministro Lotti:
i grillini restano isolati

Senato, sfiducia al ministro Lotti: i grillini restano isolati

di Marco Conti
Roma. I numeri per respingere domani la mozione di sfiducia presentata dal M5S, ci sono. O meglio, a palazzo Madama il Pd conta sull'uscita dall'aula di Forza Italia e degli stessi scissionisti di Mdp. Sarà interessante però vedere a che numeri si fermerà la maggioranza, visto che i più ottimisti sostengono si possa arrivare anche a 160 senatori contrari alla mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro dello Sport tirato in ballo nella vicenda Consip già da dicembre. Domani Luca Lotti si difenderà nell'aula del Senato dall'accusa di aver violato il segreto istruttorio avvisando i vertici di Consip di indagini ed intercettazioni. Interrogato a dicembre è stato lo stesso ministro dello Sport a respingere le accuse, ma nelle settimane successive l'inchiesta ha avuto ulteriori sviluppi con arresti e perquisizioni. In attesa delle decisioni della procura, la politica deciderà domani se sfiduciare o meno quello che nello scorso governo era considerato il braccio destro di Matteo Renzi che, più volte, ha accusato i grillini di doppiopesismo. Ovvero di aver cambiato anche le regole interne pur di difendere la sindaca di Roma Virginia Raggi, anch'essa indagata seppur per tutt'altra faccenda, mentre su Lotti hanno presentato la mozione che verrà votata domani.

Sulla stessa linea dei grillini sono i leghisti mentre provano a distinguersi, con molte difficoltà, i fuoriusciti del Pd. «Non voteremo la mozione M5S di sfiducia a Lotti, ne presenteremo una noi in cui chiediamo che il ministro si dimetta o che, in alternativa, il presidente del Consiglio gli ritiri le deleghe», sostiene Cecilia Guerra, capogruppo di Mpd al Senato. 
 
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Marzo 2017, 09:12
© RIPRODUZIONE RISERVATA