Pd, Emiliano resta e si candida: "Lotterò come il Che contro Renzi"
di Alessandra Severini
Oltre a Emiliano a correre per la segreteria potrebbe essere anche Andrea Orlando, anche se entrambi sembrano avere poche chance di conquistare la leadership. Nella sinistra dem in pochi hanno voglia di commentare lo smarcamento del governatore. «Ha scelto di candidarsi nel partito di Renzi» dice acido Roberto Speranza, che preferisce guardare al futuro. «Noi andiamo avanti sulla strada della costruzione di un nuovo soggetto politico del centrosinistra che miri a correggere quelle politiche che hanno allontanato dal nostro campo molti lavoratori, giovani e insegnanti. Occorre iniziare un nuovo cammino».
Matteo Renzi, volato negli Usa per alcuni giorni, ha rifiutato anche l’ultima mediazione tentata da Gianni Cuperlo che proponeva primarie a luglio. Per l’ex premier il congresso si deve chiudere prima delle amministrative, con primarie probabilmente il 7 maggio. «Gli addii addolorano - scrive nella enews - ma è tempo di rimettersi in cammino». Con Pier Luigi Bersani, una dozzina di senatori e una ventina di deputati lasceranno andando a formare nuovi gruppi in Parlamento. Garantiranno sostegno al governo ma, soprattutto al Senato, dove anche pochi voti sono determinanti, proveranno a far sentire il loro peso. Dicono addio al Pd anche Massimo D’Alema ed Enrico Rossi. A marzo si terrà il primo evento politico del nuovo soggetto, ancora senza nome. Per ora verrà presentato come un movimento che guarda agli ex Sel e a Pisapia.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Febbraio 2017, 08:45
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