Salvini, offerta a Forza Italia: ​facciamo una federazione

Salvini, offerta a Forza Italia: facciamo una federazione
Il centrodestra potrebbe ripartire da una federazione per battere le sinistre e il M5S alle prossime elezioni. Matteo 
Salvini non è pronto a sacrificare il partito «sciogliendolo in una lista unica» ma al Cavaliere offre una strada alternativa, alla quale lavora da un pò: programma in dieci punti e una federazione, appunto, fra le forze che lo condividono. Già pronto il nome, che richiama lo slogan del presidente Trump: «Prima gli italiani».

Archiviata la Lega scissionista, Salvini rivendica un partito in crescita al Sud come al Nord, respingendo dunque le critiche di Umberto Bossi, e guarda avanti. Immaginare una federazione fra partiti storicamente alleati ma da tempo divisi come Forza Italia e Lega è una sfida che richiede «coraggio», ammette Salvini: «Noi ci mettiamo in gioco. Vediamo chi ci segue». Per stare insieme è però necessario anche una cambio di rotta sull'Europa: Bruxelles e Berlino restano nel mirino del leader leghista, che però ci tiene a sottolineare di non voler essere etichettato come «antieuropeista». Lui, dice, l'Europa la vuole cambiare, a partire dai trattati, marcando così una distanza inedita da Marine Le Pen. Nei confronti della candidata dell'estrema destra francese Salvini assicura di provare «ammirazione» e di sperare in una sua vittoria alle prossime elezioni ma - afferma anche - «io sono più ottimista». Se poi i vincoli e le regole Ue dovessero rimanere le stesse, allora anche per il Carroccio non resterebbe che 'Italexit'.

«Se vogliono continuare a metterci le dita negli occhi e ci fanno anche pagare, allora la risposta sarà no». Il progetto targato Salvini ha anche già un nome: Prima gli italiani. E presto il leader leghista ne parlerà anche con Silvio Berlusconi: «È tanto tempo che non lo sento ma presto lo vedrò». D'altro canto, proprio parlando ai «seniores» azzurri, il Cavaliere ha «giurato» che il centrodestra resterà unito e ha assicurato di essere pronto a fare la campagna elettorale in prima linea, al di là della sua candidabilità e quindi del suo ruolo. Uniti sì, rintuzza Salvini, ma senza Alfano e Verdini (che d'altro canto al momento non sembrano interessati): «No ai minestroni. Io lavorerò per un'alleanza la più grande possibile ma che non guardi al passato: il mondo è cambiato, bisogna avere rispetto ma anche guardare avanti». 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Marzo 2017, 12:27
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