"L'ha uccisa, poi 3 ore alle slot. Lei aveva scoperto la sua amante"

"L'ha uccisa, poi 3 ore alle slot. Lei aveva scoperto la sua amante"
Dopo aver ucciso la moglie, Luigi Messina ha trascorso le successive tre ore (prima di chiamare il 118) facendo la spesa, comprando pasticcini e giocando alle slot machine. È stato il suo tentativo di crearsi un alibi. La donna - ha riferito la Squadra Mobile - è stata uccisa con 23 coltellate. La ricostruzione degli investigatori è poi proseguita intorno ad alcuni particolari sulla sua «passeggiata» che lo ha portato a circa due chilometri da casa, dove l'uomo ha nascosto in un tombino il coltello usato per l'omicidio e i vestiti sporchi di sangue.

«L'omicidio risale alle 11 del mattino, alle 12 è uscito da casa per depistare gli investigatori - ha detto Lorenzo Bucossi, capo della Squadra mobile - Poco dopo le 15 è rientrato e ha chiamato per avvertire il 118 di aver scoperto il cadavere della moglie. La donna è stata uccisa con oltre 23 coltellate». Durante l'interrogatorio Messina si è contraddetto, quando gli investigatori glielo hanno fatto notare è crollato e ha confessato. L'uomo, attualmente disoccupato e con precedenti per resistenza e oltraggio, ha indicato il punto dove recuperare il coltello e gli abiti sporchi.

"MI MARTELLAVA PER I MIEI TRADIMENTI" «Mi martellava rinfacciandomi le relazioni extraconiugali». È quanto ha detto questa notte al pm Gaetano Ruta e agli uomini della squadra mobile Luigi Messina, ex guardia giurata al momento disoccupata, fermato con l'accusa di aver ucciso a coltellata la moglie, Rosanna Belvisi,trovata morta ieri nel loro appartamento in via Coronelli. L'uomo dopo aver confessato davanti agli investigatori, è stato interrogato dal pubblico ministero al quale ha ribadito che tra lui e la moglie c'erano in continuazione «forti tensioni» dovute ai tradimenti di lui e che ieri mattina, e in seguito all'ennesima discussione, dopo aver perso il controllo, l'ha colpita ripetutamente con un coltello da cucina. Di queste «forti tensioni» hanno parlato anche la figlia della coppia e alcuni vicini di casa sentiti come testimoni. L'uomo al pm ha anche detto di «essere pentito. Solo ora sto cominciando a realizzare quello che ho fatto». Il pm Ruta a breve inoltrerà al gip la richiesta di convalida del fermo e di custodia cautelare in carcere per Messina. 

L'AMANTE E IL FIGLIO «Alcuni mesi fa Rosanna Belvisi ha scoperto che il marito aveva un'amante con cui ha fatto un figlio tre anni fa. Ieri i due hanno litigato per l'ennesima volta e Luigi Messina l'ha accoltellata. Erano tornati da una vacanza di un mese a Pantelleria». Il capo della Squadra mobile, Lorenzo Bucossi, ha spiegato che è questa la versione fornita dal marito della donna trovata morta nel loro appartamento in via Coronelli, a Milano.

L'uomo, nella sua confessione, ha accusato la moglie, fra l'altro, di «trascorrere troppo tempo sui social». «L'omicidio è la conclusione di venti anni di violenze. Ci risulta che già nel 1995 - ha continuato Bucossi - la donna sia stata accoltellata alla schiena in casa e anche in quell' occasione Messina ha raccontato di aver trovato la moglie ferita rientrando nell'abitazione. Quella volta Belvisi riportò una prognosi di 10 giorni. A novembre, inoltre, le forze dell'ordine sono intervenute due volte per maltrattamenti. La picchiava anche con il bastone della scopa».

HA FATTO TROVARE IL COLTELLO È stato Luigi Messina, reo confesso dell'omicidio della moglie, a far trovare il coltello usato per il delitto e i suoi abiti sporchi di sangue che sono stati trovati ieri (come riportato oggi da alcuni quotidiani) in un cestino. Il particolare è emerso oggi, giorno in cui l'uomo è stato sottoposto a fermo dopo aver ammesso le sue responsabilità davanti al pm Gaetano Ruta, al procuratore aggiunto Alberto Nobili e agli agenti della squadra Mobile nel corso di un difficile interrogatorio in cui Messina avrebbe anche cercato di costruirsi un alibi vagando per il quartiere per farsi vedere dai vicini. 

IL QUESTORE: "DONNE, DENUNCIATE DI PIÙ" «Questo ennesimo femminicidio è un campanello d'allarme e impone una riflessione sulla necessità di una maggiore cultura della denuncia da parte delle donne». Lo ha detto il questore di Milano Antonio De Iesu durante la conferenza stampa per il fermo di Luigi Messina, l'uomo che ha confessato di aver ucciso sua moglie ieri mattina. «Non bisogna aspettare l'omicidio, bisogna valorizzare le campagne per le donne e avere il coraggio di affidarsi ai centri antiviolenza. Il loro ruolo è fondamentale, come quello delle amiche e dei vicini».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Gennaio 2017, 17:04
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