Gli emoticon di WhatsApp per ordinare la droga: sgominata a Monza baby-banda che vendeva hashish via telefonino -Foto
di Salvatore Garzillo
Dopo un’indagine durata un anno, gli agenti del commissariato di Monza hanno scoperto il linguaggio in codice che si basava sugli emoticon, le icone raffiguranti oggetti e personaggi che si possono inserire nei messaggio. Il cuore verde o il quadrifoglio rappresentavano la marijuana, l’omino col turbante l’hashish, il sacco giallo con la “s” del dollaro il pagamento. Gli ordini avvenivano con espressioni comuni tra i ragazzi: «Andiamo a bere» per acquistare ketamina liquida, «mi servono 10 libri di scienze» o «un televisore da 50 pollici», accompagnate da un cuore verde per aver 10 o 50 grammi di marijuana.
L’indagine coordinata dalla procura di Monza ha portato a un’ordinanza - emessa dal gip Giovanni Gerosa su richiesta del pm Salvatore Bellomo - nei confronti di 13 indagati, di cui 8 custodie cautelari in carcere e 5 obblighi di dimora, ai quali si sono aggiunti sette arresti in flagranza per detenzione di droga nel corso di una cinquantina di perquisizioni. Nelle loro villette è stato trovato un supermercato di stupefacenti: 104 grammi di ketamina e 40 litri di liquida (proveniente dalla Spagna), 25 grammi di mdma (metanfetamina), 55 “francobolli” imbevuti di Lsd, 15,3 grammi di cocaina, 184,1 grammi di hashish, 723 grammi di marijuana, e oltre 10mila euro in contanti.
La rete degli spacciatori copriva le province di Milano, Monza, Verbania, Bergamo, Desenzano del Garda e Lecco. Le indagini sono partite nel gennaio 2014 dopo il danneggiamento di una pensilina da parte di una studentessa 16enne del Milanese che aveva assunto alcol, marijuana e ketamina in una discoteca di Milano.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 20 Marzo 2015, 09:11
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