Milano, Tiziana trovata morta in casa, confessa un 30enne amico
della vittima: l'ho uccisa per i soldi

Tiziana trovata morta in casa, confessa un 30enne amico della vittima: l'ho uccisa per i soldi
Un uomo di circa 30 anni ha confessato, dopo essere stato fermato nella notte, l'omicidio di Tiziana Pavani, la donna di 55 anni uccisa con diversi colpi alla testa nel suo appartamento in via Bagarotti 44, a Milano. Il corpo era stato trovato giovedì pomeriggio da un vicino allarmato dal forte odore di gas proveniente dall'abitazione della donna. La sera stessa gli uomini della Squadra mobile, diretti da Lorenzo Bucossi, avevano eseguito una perquisizione a casa di un conoscente della vittima.



La donna era stata colpita con con numerosi colpi alla testa inferti con un oggetto contundente e le indagini si erano concentrate sulla cerchia di conoscenze della Pavani che era stata trovata giovedì pomeriggio nel letto intriso di sangue nel suo appartamento al in via Bagarotti, nel quartiere periferico di Baggio, a Milano. Tiziana Pavani lavorava come segretaria in un asilo e conduceva una vita apparentemente normale, tranquilla. Le indagini, coordinate dal pm di Milano Maria Letizia Mannella e dal procuratore aggiunto Alberto Nobili si erano subito indirizzate sulle ultime frequentazioni della vittima.

 La confessione durante la notte, davanti al pm Letizia Mannella e agli agenti della Squadra Mobile della Questura di Milano, coordinati dal procuratore aggiunto Alberto Nobili. All'uomo, un italiano che non avrebbe precedenti penali, gli investigatori sono giunti soprattutto attraverso una serie di serrati interrogatori tra le conoscenze di vittima e omicida. La sua versione sul movente: "Questioni di soldi, mi doveva 2.450 euro".

Dopo aver colpito e ucciso l'amica colpendola al volto con una bottiglia mentre dormiva, si è impossessato del suo bancomat, ha prelevato 500 euro e li ha spesi tutti la mattina successiva in gratta e vinci, birre, slot machine e ricariche telefoniche. È quanto sarebbe avvenuto immediatamente dopo l'omicidio della segretaria trovata morta in casa, nel quartiere milanese di Baggio, secondo la versione resa agli investigatori dal 32enne fermato la scorsa notte.
Durante l'interrogatorio davanti al pm di Milano Letizia Mannella e agli agenti della squadra mobile diretti da Lorenzo Bucossi e coordinati dal procuratore aggiunto Alberto Nobili, il giovane avrebbe riferito di aver colpito ripetutamente la 54enne al volto con una bottiglia piena, poi di averle tenuto premuto un cuscino sul viso per assicurarsi della sua morte.

Ultimo aggiornamento: Domenica 15 Gennaio 2017, 09:21
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