Milano cresce anche sui binari: ecco i sette scali dismessi che torneranno attivi
di Simona Romanò
«È un buon accordo. La palla ora passa alle Ferrovie, ma noi vigileremo», ha commentato il sindaco Giuseppe Sala, molto soddisfatto perché è riuscito a chiudere una delle sue partite più importanti. Il documento ora ritornerà in Consiglio comunale per l'ok definitivo entro 30 giorni. Ma ormai è fatta, perché maggioranza e centrodestra condividono i punti fondamentali: oltre 675mila metri quadrati di verde, pari al 65% della superficie complessiva; 97 milioni di euro per gli interventi sulla Circle Line, ovvero una circolare che segua il percorso dei binari e che metta in connessione i sistemi di trasporto pubblico più usati, dai treni alle metropolitane agli autobus; infine, almeno il 30% dei terreni per edilizia sociale, pari a circa 2600 alloggi, un terzo dei quali destinati all'affitto. Gli oneri, stimati tra 110 e 150 milioni di euro, serviranno per le opere pubbliche, dalle scuole alla viabilità.
Si delinea la Milano del futuro, con le prime idee chiare: a Greco-Breda, Lambrate e Rogoredo si punta, per esempio, sulle case per la fasce più deboli, mentre a Porta Genova la priorità è alle attività collegate a moda e design. Si parte da Porta Romana con un parco di 90mila metri quadrati e successivamente un'oasi naturalistica di 140mila metri quadrati a San Cristoforo. Progetti molto ambiziosi che riguarderanno Milano nei prossimi 20 anni e di cui si parlerà in tutta Europa, visto la portata e gli investimenti.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 23 Giugno 2017, 09:36
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