Milano, molestava 12enni nello spogliatoio: arrestato allenatore di calcio

Milano, molestava 12enni nello spogliatoio: arrestato allenatore di calcio

di Salvatore Garzillo
Da un po’ di tempo i ragazzini non volevano più tornare negli spogliatoi dopo l’allenamento. Era lì che il mister sessantenne abusava di loro con molestie mascherate da attenzioni o rimproveri per quello che era successo sul campo di calcio.





I dodicenni della squadra della provincia di Milano hanno sopportato fino a quando uno di loro ha trovato il coraggio di raccontare gli abusi ai genitori. È stato l’inizio dell’indagine coordinata dal pm Daniela Cento che ieri ha portato all’esecuzione da parte degli agenti della squadra mobile di Milano di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per un allenatore accusato di violenza sessuale nei confronti di due 12enni.



Gli investigatori sospettano che l’uomo possa aver abusato di altri minorenni (almeno quattro) ma gli elementi raccolti finora non hanno convinto il gip Maria Vicidomini che nel suo provvedimento fa riferimento soltanto a due vittime. Una di loro è il baby calciatore che ha denunciato circa un anno fa. E quasi contemporaneamente è terminato il rapporto lavorativo tra l’allenatore e la società sportiva, che si era vista costretta ad allontanarlo dopo che le voci sulle sue morbose “attenzioni” si erano fatte sempre più assillanti e difficili da contenere.



Superata la vergogna e il senso di colpa ingiustificato che sempre accompagna le vittime di questi abusi, i ragazzini si sono fatti coraggio e hanno iniziato a parlare di cosa accadeva negli spogliatoi. Hanno descritto le molestie, i “toccamenti”, le umiliazioni subite. Alcuni di loro lo hanno raccontato alla polizia nel corso di audizioni protette che hanno confermato le parole del primo 12enne.



Purtroppo la cronaca ha già raccontato storie di questo tipo. Nel maggio 2011 era finito in manette un altro allenatore, stavolta di 40 anni, che riservava lo stesso trattamento ai giovani atleti che seguiva in un centro sportivo in zona Bonola. Le loro dichiarazioni (e il materiale pedopornografico trovato sul pc) gli sono costate una condanna a quattro anni di carcere.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Novembre 2014, 09:53
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