Ghisa di quartiere, arriva la mappa del rischio dei quartieri più 'caldi'
di Simona Romanò
È l’elenco dei punti caldi, in tutte le nove zone di Milano, dove saranno inviati i 300 vigili di quartiere: squadre di 4 uomini, in servizio su due turni per coprire l’intera giornata, che dai prossimi mesi cambiano strategia, affiancati anche da stagisti di madrelingua araba o sudamericana nelle strade più multietniche. Non più «copertura standard» della città, ma presidio dove c’è un’emergenza sicurezza: spaccio, parcheggiatori abusivi, incroci killer, problemi d’integrazione. Le prime destinazioni - tra vie note per l’insicurezza e interi rioni - sono state indicate dal Consiglio comunale con il contributo bipartisan di maggioranza e centrodestra. Ecco alcune proposte: dal quartiere Adriano a via Rizzoli; da Rubattino-Rombon a Bottini-Porpora; da via Salomone a via Barona; da Giambellino-Tolstoi a Forze Armate- Baggio-San Siro; da via Bolla a piazzale Nizza e piazza Caserta; da via Padova a via Gola.
La cartina delle criticità sarà perfezionata con l’aiuto dei Municipi. Il parlamentino di Zona 1 ha già predisposto un dossier da discutere con l’assessore alla Sicurezza Carmela Rozza, alla prese con la riorganizzazione del corpo della Polizia Locale. Nel documento si sottolineano le problematiche del centro, come i parcheggiatori abusivi in corso Como o via Alemagna che di sera si avvicinano agli automobilisti con modi ambigui per chiedere il pagamento di un “servizio” non autorizzato. Oppure i fenomeni di accattonaggio molesto in piazzala Baracca e di bivacco dei clochard in Galleria De Cristoforis, a pochi passi da San Babila. In ogni zona una situazione difficile. Da qui, la necessità di rivedere il metodo di lavoro dei vigili di quartiere. Diventeranno delle vere sentinelle del territorio, raccogliendo le segnalazioni e le richieste di cittadini e commercianti.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Febbraio 2017, 09:28
© RIPRODUZIONE RISERVATA
