Claudia muore di parto a 36 anni in ospedale, con lei muoiono anche i gemellini

Claudia muore di parto a 36 anni, con lei muoiono anche i gemellini
Claudia Bordoni, una donna incinta di due gemelli, al sesto mese di gravidanza, è morta ieri nel primo pomeriggio alla clinica Mangiagalli del Policlinico di Milano e con lei sono morti anche i due piccoli che portava in grembo. I familiari hanno presentato un esposto in procura.
 


Originaria della Valtellina, 36 anni, si era sottoposta a una procedura di procreazione medicalmente assistita seguita dagli specialisti dell'ospedale San Raffaele. Il 25 aprile la paziente si era rivolta proprio all'Irccs di via Olgettina, per una minaccia di parto prematuro (alla 24esima settimana di gestazione). Dalla struttura l'avevano poi inviata al Policlinico, essendo dotato della più grande terapia intensiva neonatale d'Italia e avendo medici che affrontano un'alta casistica di parti complicati.

La donna ha passato la notte, ma nella mattinata di ieri ha mostrato i segni di una grave emorragia improvvisa. A quanto si apprende, è morta in pochi minuti, nonostante l'intervento immediato dei medici con un cesareo d'urgenza. I suoi gemellini sono invece nati morti. Sul caso, fa sapere la direzione del Policlinico di Milano «abbiamo immediatamente avviato un'indagine interna per ricostruire ogni dettaglio della vicenda, e i nostri operatori hanno sin da subito dato la loro piena collaborazione alla magistratura per tutti i rilievi del caso».

Ora, prosegue la direzione, «bisogna attendere l'esito delle indagini, per fare luce e capire se questa tragedia rientra in quei casi, per fortuna pochissimi, in cui la medicina non è purtroppo in grado di evitare l'inevitabile. Siamo tutti vicini alla famiglia in questo momento di gravissima perdita, così come siamo accanto alla nostra squadra di esperti per dare loro tutto il nostro appoggio. Abbiamo piena fiducia nell'operato dei nostri medici e delle nostre ostetriche, che hanno reso il nostro ospedale uno dei migliori e più sicuri punti nascita d'Italia. Non a caso la donna ci era stata affidata da un'altra struttura, proprio perché siamo punto di riferimento per gravidanze in cui sono possibili complicazioni».

La donna aveva già avuto una minaccia di aborto. In particolare era stata ricoverata, proprio per questo motivo, dal 13 al 21 aprile scorso al San Raffaele. E al pronto soccorso dell'ospedale San Raffaele la donna si era rivolta lo scorso 25 aprile. Qui è stata visitata sia da ginecologi chirurgici che ostetrici: solo dopo tutte le visite e gli esami necessari è stata dimessa. Il giorno successivo la 35enne è andata, da sola, in Mangiagalli dove è stata poi ricoverata.

PM INDAGA PER OMICIDIO COLPOSO La Procura di Milano sta indagando per l'ipotesi di reato di omicidio colposo, come di regola in casi del genere, in relazione alla morte di Claudia Bordoni, 36 anni, deceduta due giorni fa alla clinica Mangiagalli, dove era ricoverata per complicazioni derivanti dalla gravidanza scaturita da procreazione medica assistita cominciata all'ospedale San Raffaele. La donna era incinta al sesto mese di due gemelli e anche i feti non sono sopravvissuti.

Da quanto si è saputo, nell'ambito dell'inchiesta coordinata dal pm Maura Ripamonti e dal procuratore aggiunto Nunzia Gatto, l'autopsia verrà effettuata probabilmente a metà della prossima settimana.
Prima, infatti, gli inquirenti dovranno acquisire tutte le cartelle cliniche dei due ospedali e anche di quello di Busto Arsizio (Varese), dove la donna è stata visitata, e probabilmente poi anche come atto dovuto a garanzia procederanno alle iscrizioni dei medici che si sono occupati del caso nel registro degli indagati. «Siamo ancora in una fase preliminare delle indagini», ha precisato il procuratore Pietro Forno.

Ultimo aggiornamento: Sabato 30 Aprile 2016, 19:59
© RIPRODUZIONE RISERVATA