"Dal 2018 vaccini obbligatori per il nido", via alla discussione
di Simona Romanò
Il rischio è di scontrarsi con problemi burocratici. «Nessun passo indietro sull’idea che i vaccini siano un indice di progresso», ha dichiarato l’assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino. «Però sono necessari approfondimenti tecnici su chi ha la responsabilità di pretendere il vaccino», ha proseguito il vicensindaco con delega all’Istruzione Anna Scavuzzo, che è comunque «favorevole alla svolta, perché la tutela della salute dei bimbi viene prima di tutto». Si tratta di capire se sia fattibile imporre la vaccinazione. Il caso della professoressa 54enne dell’istituto Curie stroncata dalla meningite fulminante contagiosa, giovedì scorso, ha riacutizzato la paura, soprattutto fra i genitori. Una psicosi ingiustificata, hanno ripetuto più volte le istituzioni sanitarie, che tuttavia impone alla politica una riflessione. E Milano potrebbe essere la prima città a prendere un provvedimento serio, che comunque non scatterà prima del 2018.
Anche il centrodestra di Palazzo Marino si dice favorevole, smarcandosi un po’ dall’assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera (FI): «La Regione non mira all’obbligatorietà, ma a rendere i cittadini consapevoli che la scelta di vaccinarsi sia la più giusta». Unico no dal M5S che invoca la «libertà di scelta». Saranno interpellati anche i medici dell’Ats.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Febbraio 2017, 09:51
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