"Io solo e abbandonato": indagato per terrorismo, inneggiava all'Isis

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Ismail Tommaso Hosni, il giovane che ieri sera ha accoltellato due militari e un agente alla stazione Centrale di Milano, è indagato per terrorismo internazionale in un fascicolo aperto dai pm di Milano per fare accertamenti sul suo profilo Facebook e su un eventuale rete di relazioni. Da parte sua il questore Marcello Cardona, incontrando i giornalisti ha detto che «non ci è sembrato uno squilibrato, tutt'altro. Lo abbiamo fermato in 8 secondi, questo dimostra la grande capacità di intervento degli uomini».



Per l'accoltellamento dei due militari e dell'agente resta a carico di Hosni l'accusa di tentato omicidio (e non di attentato con finalità terroristiche, come sarebbe stato, invece, se si fosse ipotizzato un atto terroristico). Accusa di tentato omicidio per la quale il pm di turno Maura Ripamonti ha chiesto la convalida dell'arresto e la misura cautelare in carcere. L'interrogatorio, da quanto si è saputo, potrebbe tenersi tra domenica e lunedì prossimo davanti al gip Manuela Scudieri.

Nel frattempo, però, il pm Alessandro Gobbis, del pool antiterrorismo guidato da Alberto Nobili, ha aperto un fascicolo 'parallelò a carico del giovane per il reato previsto dall' articolo 270 bis del codice penale, «associazione con finalità di terrorismo anche internazionale». E ciò per potere fare verifiche sul profilo Facebook 'Ismail Hosni' attribuibile al 20enne e su cui sono state postati video e scritte in arabo inneggianti all' Isis. Pagina poi oscurata qualche ora fa.

Accertamenti sono in corso, inoltre, anche su eventuali legami del giovane con estremisti islamici. Da quanto si è saputo, infine, per riuscire ad avere la certezza che il profilo Fb sia stato aperto dal giovane arrestato e sia stato poi lui a caricare quei video serviranno analisi tecniche specifiche che richiederanno alcuni giorni. L'inchiesta per terrorismo internazionale è condotta dalla Digos. 

Il militare ferito al collo è attualmente in ospedale. Il suo collega colpito alla clavicola è stato dimesso con 7 giorni di prognosi, mentre per il poliziotto sono ancora in corso accertamenti. «Dopo l'intervento è rimasto come svenuto per circa un'ora - ha proseguito il questore - ma il medico ha escluso patologie o lesioni». 



NESSUN COMPUTER TROVATO Gli investigatori stanno indagando per accertare che il profilo in cui appare un video inneggiante all'Isis sia effettivamente di Hosni e chi abbia postato il video. A quanto si è saputo, nel furgone in cui ha dichiarato di trascorrere la notte, non sarebbe stato trovato materiale informatico ovvero pc o smartphone. Indagini sono in corso anche sui contatti che il ventenne ha avuto negli ultimi tempi.

Il furgone a bordo del quale Tommaso Hosni ha detto di vivere potrebbe non essere il solo mezzo utilizzato per dormire negli ultimi mesi dal ventenne, di fatto senza fissa dimora. Il giovane, infatti, sarebbe stato solito passare la notte in veicoli che avrebbe scassinato di volta in volta. Gli investigatori continuano ad analizzare il profilo Facebook a suo nome per accertare se sia suo a tutti gli effetti e come abbia eventualmente potuto aggiornarlo. 

I POST SU FACEBOOK Nel profilo Facebook di 'Ismail Hosni', che pare appartenere al giovane (accertamenti sono tuttora in corso anche con le traduzioni di video e scritte in arabo) il ragazzo (è scritto che vive a Milano) posta una foto con un cappello rosso in testa, con la visiera girata dietro, e sull'immagine di sfondo c'è il Castello Sforzesco di Milano. Tra le immagini postate anche una foto del Duomo di Milano. Sul profilo compaiono più video inneggianti al Califfato e alla guerra dello stato islamico. L'ultimo post che ha un video pubblicato, ma rimosso, contiene le scritte: 'Gloria a Dio, il suo Profeta e ai credenti, ma gli ipocriti non lo so ... Califfato'. Un altro post, accompagnato da un video, recita: «Facciamo un futuro luminoso tenere il passo con le nostre speranze e aspirazioni ... califfato islamico a venire, a Dio piacendo». Un altro post dello scorso 24 settembre, sempre accompagnato da un video con una canzone, recita «Il più bell'inno dell'Isis che abbia sentito in vita mia». 

"SONO SOLO E ABBANDONATO" «Sono solo e abbandonato». Sono queste le prime parole, da quanto si è saputo, che Ismail Tommaso Hosni avrebbe detto agli investigatori dopo l'arresto per tentato omicidio per l'accoltellamento di due militari e un agente in stazione Centrale a Milano. La Procura ha inoltrato al gip la richiesta di convalida dell'arresto e di custodia cautelare in carcere.  Il giovane, invece, non avrebbe detto nulla dopo l'arresto sulle ragioni della sua reazione a coltellate nei confronti dei militari e dell'agente che lo avevano fermato per una controllo.

Stando a quanto sta emergendo dall'inchiesta - coordinata dal pm Alberto Nobili, capo del pool dell'antiterrorismo, dal pm di turno Maura Ripamonti e anche dal collega Alessandro Gobbis, sempre dell'antiterrorismo e che sta svolgendo le verifiche sul profilo Facebook 'Ismail Hosnì con video inneggianti all'Isis - il giovane nell'ultimo periodo viveva da 'nomadè, in pratica, e l'ultimo suo giaciglio trovato era dentro un furgone a Quarto Oggiaro, quartiere popolare e difficile di Milano. La madre italiana, invece, vive a Foggia e lui risulta residente in Puglia.

Dalle prime verifiche degli inquirenti il profilo Facebook pare sia attribuibile al giovane arrestato. Si stanno traducendo video e scritte in arabo. Dal profilo emerge, inoltre, che il ragazzo potrebbe aver lavorato in passato in un McDonald's a Milano. L'ultimo post, con scritte sul «califfato» e con un video pubblicato ma che è stato rimosso, risale alla sera di due giorni fa.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Maggio 2017, 16:10
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