Viene lasciato e crea "Ascolto storie d'amore".
"Solo 1,5 per cento delle coppie resta insieme"

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di Francesca Cicatelli
Napoli è distratta "presa da altro" dice Marco. Gli è passata accanto tutto il giorno e solo alla fine ha risposto. Doveva riscaldarsi, capire. Si è approcciata a "Ascolto storie d'amore gratis" prima con diffidenza e poi con voglia di parlare. Mai come Roma e Milano dove si è creata addirittura la fila. La peggiore è stata invece Venezia. Marco Mangia è un 39enne milanese sviluppatore di software, un idealista un po' folle per i genitori che non si sono sconvolti nell'apprendere come trascorre il suo tempo libero: ascoltando storie d'amore gratis in giro per l'Italia. Lo fa da un annetto e ormai ha centinaia di seguaci, altri ascoltatori "principianti" che vogliono seguire le sue orme e prestare orecchie alla causa. Ma Marco giura che tutto questo non diventerà né un libro, né una setta, né un franchising. E' piuttosto una catena virtuosa delle buone azioni, un telefono amico en plein air. Sarà merito della generosità del sud. Infatti anche se vive a Milano da 14 anni ha sangue pugliese. Ha rifiutato inviti in tv anche retribuiti e ogni genere di "distorsione" del progetto. All'inizio non lo diceva a nessuno, partiva con la scusa del lavoro lo faceva di nascosto, si vergognava. Poi l'attenzione mediatica ha fatto emergere quello che sta diventando un vero e proprio movimento senza scopo di lucro, un social che più reale non potrebbe essere e che riscopre l'arte del comunicare con il vicino, la sana buona abitudine di confidarsi con qualcuno.

Certo viene da chiedersi perché abbia messo in atto questo circuito di beneficenza dell'ascolto. Solitudine, sadico, messia? Niente di tutto questo. Ci crede. Vorrebbe cambiare il mondo e soprattutto odia i social, li usa solo per prendere contatti e spostarsi da una città all'altra. Un buon modo per conoscere nuove persone, perché, anche se è lui il primo a non avere molti amici "non possiamo fare a meno di comunicare, di interagire" sostiene. Ha iniziato proprio dopo un trauma d'amore, non vuole innamorarsi di nuovo e anzi rompe l'incanto: "Le persone possono accompagnarsi solo per un po', l'ho imparato anche ascoltando, e poi è scientificamente provato che solo 1,5 per cento della popolazione resta insieme per tutta la vita". Così oggi si è posizionato nel salotto di Chiaia per garantire intimità e privacy, un angolo di raccoglimento che non imbarazzasse gli interlocutori e alla fine è tornato a Milano con molte pagine di ringraziamenti partenopei sul suo "diario degli incontri".
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Aprile 2017, 09:50
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