"Troppe pause pipì": licenziato. Ma aveva avuto un trapianto di rene
«L'Azienda - sostiene la Fim Cisl - con tale atto ha contravvenuto ai doveri morali di correttezza e buona fede, violando quanto sancito dallo stesso contratto collettivo nazionale di lavoro che impone una particolare attenzione a tutti i lavoratori che, come nel caso specifico, soffrono di determinate patologie». «Per noi - prosegue il sindacato dei metalmeccanici della Cisl - è inaccettabile che un'azienda come la Metalcastello che, solo poche settimane fa, ha lanciato una campagna a favore delle proprie lavoratrici donando un pacchetto di visite preventive oncologiche oggi licenzi pretestuosamente un lavoratore gravemente malato».
«Chiediamo - prosegue la Fim - la massima solidarietà da parte di tutti i dipendenti della Metalcastello, nonché delle altre sigle sindacali per contrastare questa ingiustizia. La tutela della salute è un diritto sancito dalla Costituzione che va oltre a tutte le valutazioni procedurali». La Fim/Q-Q 6P'?jI
Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Marzo 2017, 17:23
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