Sono state riconosciute altre due vittime della tragedia dell'hotel Rigopiano. Si tratta di Sebastiano Di Carlo, 49 anni, di Loreto Aprutino (Pescara), e di Barbara Nobilio, di 51 anni, anch'essa di Loreto Apritino.
Sebastiano era il marito di Nadia, anche lei morta nella tragedia. Edoardo, il loro bimbo è salvo, ma orfano.
Le altre due vittime riconosciute venerdì sono Alessandro Giancaterino, capocameriere dell'albergo, e Gabriele D'Angelo, cameriere.
Intanto si continua a scavare tra le neve e le macerie. Finora i soccorritori hanno strappato alla massa di detriti che sommerge l'hotel 11 sopravvissuti e sei corpi senza vita, mentre sono 23 i dispersi segnalati. Ai due sopravvissuti recuperati all'alba di giovedì - il cuoco Giampiero Parente e il manutentore dell'hotel Fabio Salzetta - si aggiungono la moglie di Parete, Adriana Vranceanu, e il figlio Gianfilippo, salvati nella mattinata di ieri, e i tre bimbi recuperati nel pomeriggio: l'altra figlia di Parete, Ludovica, Edoardo Di Carlo e Samuel Di Michelangelo. Sono poi state estratte vive altre quattro persone, due uomini - Giampaolo Matrone (lievemente ferito) e Vincenzo Forti - e due donne, Francesca Bronzi e Giorgia Galassi.
«Abbiamo altri segnali da sotto la neve e le macerie - ha detto il funzionario dei vigili del fuoco Alberto Maiolo - stiamo verificando. Potrebbero essere persone vive, ma anche le strutture dell'albergo che si muovono sotto il peso della neve. Ieri sono state riconosciute altre tre vittime: si tratta di di Sebastiano Di Carlo, 49 anni, di Loreto Aprutino (Pescara), della moglie Nadia Acconciamessa, papà e mamma di Edoardo, e di Barbara Nobilio, di 51 anni, anch'essa di Loreto Aprutino. La tragedia ha per ora lasciato soli due bimbi, Edoardo Di Carlo che nella tragedia ha perso entrambi i genitori, mentre per Samuel Di Michelangelo non si hanno notizie del papà e della mamma, il poliziotto, Domenico, 41 anni, di Chieti, e Marina Serraiocco, che vivono a Osimo (Ancona). Le altre due vittime della tragedia sono il maitre dell'hotel Alessandro Giancaterino e del cameriere Gabriele D'Angelo. I soccorritori continuano la loro opera incessante di scavo a 1.200 metri d'altezza, stanno lavorando in condizioni estreme: la pioggia mista a neve ha reso ancora più pesante l'ammasso che ha sommerso l'hotel ed il rischio valanghe è salito a 4 su una scala di cinque. E anche oggi sarà una lunga giornata con la speranza di trovare ancora qualcuno in vita sotto cumuli di neve e detriti.
UN ALTRO DISPERSO Sarebbe Faye Dame l'uomo di colore, di etnia africana, alto circa un metro e ottanta, di circa 30 anni, visto all'Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara) il 17 gennaio, ovvero il giorno prima che una valanga travolgesse la struttura.
Un particolare che è riemerso soltanto nelle ultime ore nei ricordi di una coppia abruzzese, che ha soggiornato nell'albergo in quei giorni e che è riuscita a tornare sulla via di casa il giorno prima della tragedia, più o meno intorno alle 16.30, grazie all'intervento di uno spazzaneve. La presenza dell'africano è stata confermata dal direttore dell'hotel Bruno Di Tommaso agli inquirenti.
Ultimo aggiornamento: Domenica 22 Gennaio 2017, 22:14
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