Omicidio a Vasto, su Fb gruppi e pagine choc inneggianti alla morte di Italo

Omicidio Vasto, su Fb pagine choc inneggianti alla morte di Italo
L'esaltazione della vendetta scambiata per giustizia. Se 'scripta manent', quello che rimane della tragica vicenda di Vasto sono parole d'odio e cariche di violenza, tutto nero su bianco, su Facebook. Anche dopo l'omicidio di Italo D'Elisa, nessuno sembra provare pietà o compassione per il giovane vastese che l'estate scorsa uccise in un incidente Roberta Smargiassi ed è stato poi ucciso dal marito della donna, Fabio Di Lello.



In poche ore sono comparsi su Facebook diversi gruppi chiusi e pagine pubbliche inneggianti alla vendetta e alla morte di Italo. Sono tutti dalla parte di Fabio Di Lello, affettuosamente soprannominato 'Gladiatore', e neanche dopo la morte sembrano provare pietà per il ragazzo: «Ha fatto troppo poco, io lo avrei investito ripetutamente». E ancora: «Un verme che meritava di morire», «Non avremo mai giustizia, possiamo solo aspettare quella divina», «Se i processi funzionassero, non saremmo qui a cercare giustizia» e «Doveva essere processato prima». Lo riporta anche il CorSera.



Questo il campionario di pensieri presenti sulle tante pagine e gruppi, molti dei quali sono stati chiusi dopo poche ore, inneggianti alla giustizia privata di Fabio Di Lello. Neanche l'uccisione del giovane, che in auto investì Roberta in sella al motorino, è bastata per ottenere perdono e compassione. Italo, che viaggiava a 62 km/h su una strada in cui il limite era a 50, si è fermato per prestare soccorso a Roberta. Ma anche questo, per i vendicatori pieni d'odio sui social, è stato una colpa.
Ultimo aggiornamento: Sabato 4 Febbraio 2017, 12:10
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