Omicidio di Vasto, il padre di Italo: "Mio figlio stava male, hanno ucciso un morto"

Il padre di Italo: "Mio figlio stava male, hanno ucciso un morto"
In un'intervista a Repubblica Angelo D'Elisa, il padre di Italo ucciso a Vasto da Fabio Di Lello per vendicare la morte della moglie Roberta, investita dal ventenne Italo la scorsa estate, ha raccontato l'incubo nel quale era sprofondata la vita del figlio. "Italo è stato vittima di una campagna d'odio. Hanno ucciso un morto dopo averlo emarginato e lasciato solo. Stava malissimo e la notte aveva gli incubi". 



E ancora: "Italo stava malissimo, aveva paura a uscire di casa. Non aveva più la patente e anzi l'auto non l'ha più nemmeno toccata. Era in uno stato di shock pazzesco". Angelo racconta che Italo, che non si dava pace per quell'incidente costato la vita a Roberta: "Si metteva a letto e dopo due ore si svegliava di soprassalto con quell'immagine negli occhi. La rivedeva tutte le notti quella donna. I medici mi dicevano di aiutarlo perché rischiava di chiudersi definitivamente in se stesso. Nessuno può sapere cosa si prova se non lo si vive". Nei paesi le voci che girano sono tante: a Vasto c'era chi diceva che Italo dopo l'incidente fosse a pezzi ma altri sostenevano che facesse impennate davanti a Fabio: "Viveva un inferno" assicura il padre.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Febbraio 2017, 14:15
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