Garlasco, domani la sentenza della Cassazione.
Il pg: "Annullare la condanna di Stasi"

Garlasco, domani la Cassazione. Il pg: "Annullare condanna per Stasi"
Slitta a domani la sentenza della Cassazione nel processo ad Alberto Stasi per l'omicidio di Chiara Poggi. Lo ha comunicato il presidente del collegio giudicante Maurizio Fumo. «Considerata l'importanza e la complessità delle decisioni - ha detto - si differisce e si riconvoca alle ore 9 di domani» la camera di consiglio.

LA GIORNATA L'annullamento con rinvio in accoglimento del ricorso dell'imputato, che chiedeva l'assoluzione, e del ricorso del pg di Milano, che chiedeva al contrario il riconoscimento dell'aggravante di crudeltà. Queste le richieste del sostituto pg della Cassazione Oscar Cedrangolo nel processo Garlasco.

L'omicidio di Garlasco, così come altri, è stato oggetto di «una perniciosa forma di spettacolarizzazione» attraverso «quei processi televisivi che inquinano la capacità di giudizio degli spettatori, tra i quali, forse nessuno ci pensa, rientrano anche i giudici, togati e popolari, di queste vicende». Lo ha sottolineato il sostituto pg della Cassazione, Oscar Cedrangolo, nel processo ad Alberto Stasi per l'omicidio della sua fidanzata Chiara Poggi a Garlasco.

ATTESA PER LA SENTENZA L'attesa lunga otto anni sta per finire, oggi per Alberto Stasi, accusato dell'omicidio della fidanzata Chiara Poggi, potrebbe arrivare il verdetto definitivo. Alla fine di un lungo percorso giudiziario - due volte assolto, poi condannato a 16 anni nell'appello 'bis' deciso dalla Suprema Corte - per l'imputato, oggi 31enne commercialista in cerca di lavoro, si potrebbe chiudere uno dei processi indiziari più controversi.
Oggi davanti ai giudici della quinta sezione della Cassazione si discuterà la sentenza emessa dai giudici di Milano lo scorso 17 dicembre con cui hanno condannato Stasi a 16 anni di carcere. Un verdetto contro cui ha ricorso la difesa dell'imputato - chiedendo l'annullamento senza rinvio - e la procura generale che chiede invece venga riconosciuta l'aggravante della crudeltà e quindi una condanna maggiore.

Alberto non sarà in aula, così come la famiglia Poggi che attenderà il verdetto nella villetta di via Pascoli a Garlasco, in provincia di Pavia, dove Chiara è stata uccisa il 13 agosto 2007. «Un pò agitato, ma fiducioso che in Cassazione emerga la verità», le parole di Alberto. Concetto identico per Rita Poggi, mamma della vittima, che da tempo non crede più all'innocenza dell'imputato.

Verità è la parola che unisce chi siede ai due lati opposti di una storia che continua a dividere l'opinione pubblica. Oggi la Cassazione potrebbe confermare la sentenza e per Stasi si aprirebbero le porte del carcere; potrebbe decidere di accogliere la richiesta dell'accusa (si aprirebbe a Milano un nuovo processo contro Alberto); potrebbe nuovamente capovolgere la sentenza e mettere fine, per sempre, all'incubo giudiziario di Alberto.

LEGALI FAMIGLIA POGGI, "LA VERITÀ PROCESSUALE È VENUTA A GALLA" Sull'omicidio di Chiara Poggi avvenuto a Garlasco il 13 agosto del 2007 «è venuta a galla la verità processuale».
Lo hanno sottolineato Francesco Compagna e Gianluigi Tizzoni, gli avvocati della famiglia di Chiara Poggi che si sono costituiti parte civile nel processo. «La Procura -ha evidenziato l'avvocato Francesco Compagna- è caduta in molte falsificazioni. Non siamo qui a rappresentare nessun grido di dolore ma la convinzione granitica che si è arrivati alla verità». A sua volta l'avvocato Tizzoni ha evidenziato che l'assassinio di Chiara Poggi «è stato determinato da dolo d'impeto. La sentenza d'Appello bis non ha mai parlato di premeditazione come farebbe intendere la requisitoria del pg. Non c'è stato nessun accanimento su Alberto Stasi». L'udienza in Cassazione non è ancora terminata. A breve prenderà la parola Angelo Giarda, difensore di Alberto Stasi.


Ultimo aggiornamento: Sabato 12 Dicembre 2015, 10:00
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