Il ministro non è nuovo a uscite di questo genere: l'anno scorso scatenò una bufera dopo la gaffe sulla fuga di cervelli. «Centomila giovani all'estero? In alcuni casi è un bene non averli più tra i piedi», aveva detto Poletti, che si era poi scusato sostenendo di essere stato male interpretato.
Immediate le reazioni alle parole del ministro, con i Cinque stelle fra i primi ad attaccare. Per Alessandro Di Battista «Poletti dice che per trovare lavoro conviene più il calcetto del cv.
Anche Buzzi - si chiede provocatoriamente - giocava?». Il Movimento giudica le parole «da cartellino rosso», «un calcio in faccia ai molti giovani disoccupati», rincarano i 5S, che approfittano del paragone calcistico per proporre «di cambiare finalmente la squadra di Governo. Dura la posizione anche di Mdp, con Arturo Scotto che resta sulla linea delle metafore calcistiche: "caro Poletti, il lavoro non si conquista con il calcetto, anche perché tu da ministro - scrive su Twitter il deputato - non hai dimostrato di essere Maradona". Non mancano le critiche nemmeno fra le file del Pd: "Certe affermazioni sono quantomeno discutibili. Se il ministro voleva fare dell'ironia, l'hanno capita veramente in pochi", afferma Antonio Misiani, parlamentare Dem sostenitore di Orlando. Poletti prova a fare una parziale marcia indietro, spiegando in tarda serata di "non aver sminuito il valore del curriculum, ma di aver sottolineato l'importanza di un rapporto di fiducia che può nascere e svilupparsi anche al di fuori del contesto scolastico. E quindi dell'utilità delle esperienze che si fanno anche fuori dalla scuola".
Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Marzo 2017, 22:53
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