Garlasco, in casa di Chiara impronte, capelli e Dna mai analizzati

Garlasco, in casa di Chiara impronte, capelli e Dna mai analizzati
Dall'inizio delle indagini sull'omicidio di Chiara Poggi, gli inquirenti hanno sempre affermato che all'interno della casa non erano state trovate impronte digitali appartenenti a membri esterni alla famiglia. Secondo quanto si legge su Giallo, invece, i Ris avrebbero trovato 60 impronte mai attribuite e una “traccia mista” anche nel portasapone.

Ma allora, a chi appartengono queste impronte e, soprattutto, perchè non sono mai state rese note?

Quando Chiara venne uccisa, il 13 agosto del 2007, oltre a medici, carabinieri e inquirenti nella villetta entrarono i Ris per i rilievi scientifici. E proprio loro, nelle loro relazioni, parlarono di impronte, capelli e Dna mai attribuiti ad alcuno. Non c’è dunque solo il Dna sulle unghie di Chiara, rimasto ignoto fino a poche settimane fa e ora attribuito dal genetista Pasquale Linarello all’amico del fratello di Chiara, Andrea Sempio.

Ci sono altre tracce rimaste fino a oggi ignote. Si tratta di tracce non attribuite perché incomplete, degradate, flebili? O perché finora non c’era un termine di paragone? Non si sa. Però adesso che, dopo nove anni, c’è un altra persona indagata per il delitto, Andrea Sempio, queste tracce potrebbero essere tirate fuori dagli archivi dei Ris, e ricontrollate. E qualcuna di queste tracce potrebbe essere utile per rimettere in discussione le certezze sul caso. 

Ma nelle sentenze, nelle udienze e nelle relazioni sul delitto di Garlasco si trova traccia anche di altro. Per esempio, nell’udienza del 10 novembre 2009, il perito nominato dal Tribunale, il dottor Carlo Robino, disse: "Sul dispenser del sapone sono presenti nelle repliche da noi ottenute, così come nel profilo originario ottenuto dai consulenti del pubblico ministero, alleli soprannumerari, ossia picchi di questo tracciato che non corrispondono a quelli della vittima e che indicano talora chiaramente, la presenza all’interno di questa traccia, del Dna di altra persona. (...) Quello che si poteva dire innanzitutto di questo profilo è che si trattava di un profilo misto, intendo con il termine misto costituito dal Dna di più individui, in cui la componente principale era riferibile a Chiara Poggi".

Andrea Sempio, ricordiamolo, era un carissimo amico di Marco, il fratello di Chiara. Ai tempi 19enne, ora 28enne, è da qualche settimana sotto l’esame degli inquirenti, e non solo per il suo Dna trovato sulle unghie di Chiara dal genetista della difesa di Stasi, Pasquale Linarello. Andrea Sempio, infatti, fece anche tre telefonate a casa Poggi piuttosto sospette, dato che il fratello di Chiara era in vacanza in Trentino: Andrea e Marco si frequentavano quotidianamente, è inverosimile che Sempio non sapesse della sua partenza.

Inoltre, non ha un alibi: a un anno e mezzo dal delitto, consegnò infatti spontaneamente lo scontrino di un parcheggio, che lo collocava a Vigevano a partire dalle ore 10.18 del 13 agosto. Ma Chiara fu uccisa prima, tra le 9 e le 9.30. Quindi il biglietto del parcheggio non copre l’orario del delitto. Le celle telefoniche, invece, testimoniano che fino alle 9.50 Sempio rimase proprio a Garlasco. E
Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Gennaio 2017, 15:38
© RIPRODUZIONE RISERVATA