Domenico e quell'ultimo messaggio Whatsapp:
la prova che alle 5 del mattino era ancora vivo
di Benedetta Dalla Rovere
Il particolare è emerso dalle indagini coordinate dal pm Claudio Gittardi e condotte dalla Squadra Mobile di Milano sulla morte del liceale padovano, precipitato da una finestra del quinto piano dell'hotel Da Vinci, mentre era in gita a Expo con la classe. Una vicenda ancora avvolta nel mistero. Per cercare di capire meglio che cosa Domenico e i suoi amici abbiano fatto quella notte, il pm Claudio Gittardi ha disposto il sequestro anche dei cellulari dei ragazzi più vicini alla vittima.
I loro scambi su WhatsApp, particolarmente intensi, aiuteranno gli inquirenti a ricostruire i movimenti in hotel prima e dopo che il compagno morisse. E proprio dagli amici di Domenico, gli inquirenti sperano di ricavare elementi utili per far luce sulla sua tragica morte. Venerdì e sabato il pm Claudio Gittardi ha convocato a Milano i compagni più legati al liceale padovano, che nella notte tra il 9 e il 10 maggio hanno festeggiato con lui, bevendo parecchie birre, la serata di libertà. Sentiti nei giorni precedenti dagli investigatori, i ragazzi avevano ricostruito la sequenza che ha portato alla morte dell'amico incappando in diverse incongruenze.
Nei nuovi verbali, invece, hanno reso invece testimonianze definite «utili», anche se alcuni punti restano ancora da approfondire. Risposte certe si attendono invece dall'esito definitivo dei test sulla presenza di alcol, o eventualmente di un lassativo, nel sangue di Domenico. I periti nominati dal pm Gittardi devono ancora consegnare le loro relazioni, che arriveranno sul tavolo del magistrato nei prossimi giorni.
I risultati diffusi finora, invece, che volevano Domenico alticcio ma non ubriaco al punto da non capire ciò che stava facendo, vengono ritenuti dagli inquirenti «incerti» e «parziali».
Ultimo aggiornamento: Martedì 26 Maggio 2015, 10:19
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