"Stefano Cucchi fu assassinato": la Procura accusa i tre carabinieri

"Stefano Cucchi fu assassinato": la Procura accusa i tre carabinieri
Stefano Cucchi è stato assassinato. A otto anni dalla morte del giovane arrestato nel parco degli Acquedotti a Roma, è l'accusa lanciata dalla Procura alla chiusura delle indagini nei confronti dei tre carabinieri che lo fermarono.

L'accusa di omicidio preterintenzionale è contestata ad Alessio Di Bernardo, Raffaele D'Alessandro e Francesco Tedesco, carabinieri in servizio, all'epoca dei fatti, presso il Comando Stazione di Roma Appia, che procedettero all'arresto di Stefano Cucchi in flagranza di di reato per detenzione di droga. Tedesco è accusato anche di falso. A Roberto Mandolini, comandante Interinale della stessa stazione di Roma Appia sono attribuiti i reati di calunnia e falso. Accusa di calunnia anche per lo stesso Tedesco, e per Vincenzo Nicolardi, anch'egli militare dell'Arma.

COLPITO, POI LA CADUTA Stefano Cucchi fu colpito dai tre carabinieri che lo avevano arrestato con «schiaffi, pugni e calci». Lo scrivono il procuratore della repubblica Giuseppe Pignatone ed il sostituto Giovanni Musarò nell'avviso di chiusura indagine. Le botte, per l'accusa, provocarono «una rovinosa caduta con impatto al suolo in regione sacrale» che «unitamente alla condotta omissiva dei sanitari che avevano in cura Cucchi presso la struttura protetta dell'ospedale Sandro Pertini, ne determinavano la morte».
 
 
Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Gennaio 2017, 12:18
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