Camorra, sequestrato l'impero del boss Moccia: sigilli a mega villa da 40 vani
Sequestrate, inoltre, le quote e l'intero patrimonio della società «Geni srl» di Roma, che si occupa del commercio all'ingrosso di prodotti alimentari. A Roma sono stati messi i sigilli anche a un'altra ditta (che opera nel settore dei servizi di sostegno alle imprese). Infine, sono stati sequestrati nove veicoli (tra auto e moto) e rapporti bancari.
«Fare indagini patrimoniali non è semplice ma è fondamentale, perché per i camorristi l'unico obiettivo non è conquistare posizioni sociali, ma accumulare patrimoni e ricchezza». Lo ha detto il questore di Napoli Antonio De Iesu, che ha incontrato la stampa per illustrare i particolari dell'operazione che ha portato al sequestro di beni per circa 10 milioni di euro nella disponibilità di Luigi Moccia, considerato esponente di vertice del clan omonimo attivo nell'area nord della provincia di Napoli.
«Le indagini patrimoniali non sono semplici - ha aggiunto De Iesu - ma oggi per fortuna abbiamo un impianto normativo adeguato, unico in Europa, di cui andiamo fieri e che dà ai proponenti la possibilità di avanzare richieste di sequestro e confisca dei beni patrimoniali». Per il questore «togliere alle organizzazioni criminali patrimoni e ricchezza significa togliere ossigeno. È il loro core business. rischiano il carcere o di essere uccisi per accumulare ricchezze».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Marzo 2017, 13:51
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