Inferno sulla A4, gita scolastica in dramma: bus si schianta contro un pilone, morti sedici 15enni ungheresi -Foto

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Un grave incidente stradale con 16 morti si é verificato sull'Autostrada A4 nel Comune di San Martino Buon Albergo in prossimità dell'uscita di Verona Est.

Nell'incidente, del quale non si conosce la dinamica, è rimasto coinvolto un autobus che si è poi incendiato: a bordo, secondo quanto si apprende dai Vigili del fuoco, ci sarebbero ragazzi tra i 14 e i 18 anni. Si tratta dii ragazzi ungheresi.


STUDENTE: "HO VISTO IL PULLMAN SBANDARE, POI IL BOTTO" Moro, alto quasi due metri, magrissimo, dinoccolato, 17anni: è uno dei giovani studenti sopravvissuti dello schianto del bus ungherese a Verona Est. È assieme al padre, giunto in mattinata da Budapest a riprenderlo. Il suo è il racconto ancora frammentario di chi ha visto la morte in faccia. «Ero seduto nella parte posteriore del pullman. Abbiamo sentito il pullman sbandare - racconta - il rumore delle ruote di destra che correvano fuori di strada e una lunga strisciata. Poi un gran botto. Le porte del pullman si sono bloccate e con un mio amico abbiamo allora preso un martelletto e rotto il vetro del finestrino. Da lì siamo usciti».

 
 


SUL BUS COMITIVA DI STUDENTI IN GITA C'erano una quarantina di persone, pare una comitiva composta soprattutto da studenti, a bordo del pullman di nazionalità ungherese che ha preso fuoco dopo essere finito contro un pilone all'altezza dello svincolo autostradale di Verona.





I vigili del fuoco, intervenuti con diverse squadre, ultimata l'opera di spegnimento, procederanno a un controllo interno del mezzo. L'incidente è avvenuto poco prima di mezzanotte mentre il pullman stava percorrendo l'autostrada in direzione Venezia.





Ancora da stabilire da dove proveniva e quale era la meta finale. In seguito allo schianto il mezzo ha preso fuoco. Parte degli occupanti, tra le urla e lo choc, sono riusciti a scendere.

Sul posto sono subito intervenuti i mezzi di soccorso, tra cui due automediche, cinque ambulanze e tre pulmini. I feriti e contusi sono stati portati negli ospedali veronesi.

TESTIMONE: "GENTE BRUCIAVA VIVA" «Ho visto gente che bruciava viva, sono immagini terribili che non potrò mai dimenticare». È la drammatica testimonianza dell'incidente del pullman ungherese sulla A4 di uno degli automobilisti che seguiva il mezzo, poi rimasto bloccato in coda. «Sono sceso e mi sono diretto a piedi per vedere se ci fosse bisogno di aiuto. Si sentiva urlare - prosegue - le persone si mettevano le mani nei capelli. C'erano un paio di corpi che bruciavano, ancora vivi».

CORPI CARBONIZZATI, IDENTIFICAZIONE DIFFICILE Le condizioni dei corpi estratti dalla carcassa del pullman ungherese, che si è incendiato dopo essere finito contro un pilone in A4 a Verona, rendono particolarmente difficili le operazioni per l'identificazione delle vittime. I corpi sono in gran parte carbonizzati. Al lavoro, oltre alla stradale di Verona, anche la polizia scientifica che ha compiuto un attento esame anche all'interno del mezzo alla ricerca di ogni possibile traccia utile agli accertamenti in corso.

POLSTRADA: "PRESTO PER DIRE CAUSA TRAGEDIA" «È troppo presto per dire quale sia stata la causa di questa tragedia»: a dirlo il dirigente della polizia stradale di Verona, Gerolamo Lacquaniti, sul rogo di un pullman ungherese in A4, allo svincolo di Verona est, che ha causato la morte di 16 persone, in gran parte ragazzi minorenni, che erano sulla strada di ritorno a Budapest da una gita scolastica in Francia, accompagnati da alcuni docenti.

Per tutta la notte pattuglie della stradale, assieme ai vigili del fuoco, hanno operato nell'opera di soccorso e nel contempo cercato di raccogliere tutti gli elementi utili per ricostruire la dinamica esatta dell'incidente.

Il bilancio delle vittime - come ricorda lo stesso dirigente della stradale - si è aggravato di ora in ora, con la scoperta all'interno del mezzo di diversi corpi carbonizzati.

UN CAMIONISTA: "HO VISTO UN PROBLEMA ALLA RUOTA" C'è anche un possibile problema a una ruota che poi potrebbe aver causato lo sbandamento fatale del pullman tra le ipotesi al vaglio della polizia stradale di Verona per fare chiarezza sulle cause dello schianto. Gli investigatori stanno vagliando diverse testimonianze, tra le quali quella di un camionista che una trentina di chilometri prima del luogo dell'incidente ha segnalato di aver visto una ruota del pullman avere qualche problema. Una segnalazione che, se confermata e al pari delle altre, potrebbe servire a rendere più chiaro quanto avvenuto.

CONSOLE: "PROF EROE HA SALVATO VITE" «Le persone che erano sedute nella parte posteriore del pullman si sono salvate rompendo i vetri e uscendo tra le urla e il panico. Un professore di educazione fisica ha salvato molti di quelli che erano a bordo rientrando nel mezzo.

È ricoverato con ustioni profonde sulla schiena»: a dirlo il console generale d'Ungheria, Judit Timaffy, a Verona nella notte dopo la tragedia che ha riguardato un pullman con a bordo ragazzi, docenti e alcuni genitori di ritorno a Budapest dopo una vacanza scolastica sui monti in Francia.

GLI STUDENTI SOPRAVVISSUTI: "UNA TRAPPOLA DI FUOCO" In lacrime, choccati, terrorizzati dall'aver visto compagni bloccati all'interno del pullman avvolto dalle fiamme e trafitto da un pilone contro cui era finito in A4.

Questa l'immagine di un mezzo che si è trasformato «in una trappola che subito ha preso fuoco» che emerge dai racconti dei sopravvissuti al rogo in A4 a Verona. Il console generale d'Ungheria a Milano, Judit Timaffy, ha incontrato nelle alcuni dei sopravvissuti ospitati in un hotel dopo essere stati assistiti dagli agenti della polstrada.

IL DRAMMA NEL SONNO Gli studenti, ragazzi e ragazze, come alcuni adulti, hanno detto che l'impatto li ha colti nel sonno. «Si erano fermati circa un'ora prima a una stazione di servizio per fare una sosta - ha detto la console -.
Poi erano ripartiti e molti mi hanno detto che avevano preso sonno e sono stati svegliati dall'impatto». Dopo una scena apocalittica, con urla, pianti, finestrini spaccati per mettersi un salvo, tentativi di aiutare gli altri a uscire.


«C'erano altri corpi che erano stati sbalzati fuori dal pullman - prosegue il testimone -, ragazzi che erano usciti dal finestrino, in maniche corte, urlavano disperati in preda al terrore. Scene disumane». «Sono tornato in auto - continua nel racconto -: c'erano 3 gradi sotto zero, non si poteva restare fermi con il motore spento. Poco prima delle tre hanno liberato la carreggiata e siamo potuti ripartire. Ho scorto solo la carcassa del pullman, ormai completamente distrutto».

LICEO SZINYEI, SETTIMANA BIANCA OGNI ANNO Il liceo Szinyei Merse di Budapest, quello delle vittime della tragedia del bus ungherese, organizza ogni anno una settimana bianca in Francia, sempre nella stessa stazione sciistica. Secondo quanto ha raccontato uno degli studenti del liceo al quotidiano online Hvg, a guidare la comitiva sono generalmente insegnanti di educazione fisica che amano passare il tempo con gli studenti.




Ultimo aggiornamento: Domenica 22 Gennaio 2017, 09:15
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