Il prete arrestato: "Mi sento come San Lorenzo.
Fuga alle Canarie? Volevo invecchiare lì..."

Truffa da 30 milioni, il prete arrestato: "Io come San Lorenzo"
Tra ville storiche, cene di gala: a monsignor Patrizio Benvenuti, arrestato e finito ai domiciliari per associazione a delinquere, truffa e riciclaggio, il lusso piaceva, come affermano gli inquirenti che lo hanno messo sotto inchiesta per una presunta truffa milionaria ai danni di quasi 300 persone.

I soldi versati al sacerdote e alla sua fondazione Kepha, secondo i pm, finivano in un articolato meccanismo di riciclaggio: la Finanza ha sequestrato diverse proprietà di altissimo valore, come una villa del ‘400 a Piombino (Villa Vittoria, valore 8 milioni), un sito archeologico a Selinunte (quasi un milione) e altri immobili.

Truffa da 30 milioni a 300 persone

Ma lui, in un’intervista a La Stampa, non ci sta e si difende dicendo di essersi fidato troppo di qualche suo collaboratore, come Christian Ventisette, indagato e attualmente ricercato: “Dal 2007 mi prospettò investimenti, io accettai perché pensai che avremmo potuto fare ancora di più e meglio”. “Quei documenti sono in francese”, aggiunge. “Sono caduto in trappola, contro di me solo tanto fango. Mi sento come San Lorenzo”.

Santi e fanti a parte, Benvenuti stava per trasferirsi alle Canarie: una pensione dorata, rovinata solo dagli inquirenti che lo hanno arrestato. “Volevo passare lì la mia vecchiaia, avevo permutato una nostra vecchia proprietà con una villetta al mare”. Ma prima della spiaggia, sono arrivate le manette.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Febbraio 2016, 21:48
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