Spari ai Campi Elisi, 2 morti: uno è un poliziotto. L'Isis rivendica

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Parigi piomba di nuovo nell'incubo, a soli tre giorni dal voto e proprio mentre andava in onda in televisione l'ultimo dibattito tra i candidati all'Eliseo. Una sparatoria è avvenuta nel cuore della capitale francese, sugli Champs Elysées. Un attentato terroristico, con ogni probabilità, il cui obiettivo era la polizia, e che ha mandato ancora nella paura i cittadini parigini, a un anno e mezzo da quel 13 novembre 2015 che è ancora vicinissimo. Oggi come allora, l'attentato è stato rivendicato dall'Isis. L'agenzia Amaq, legata allo Stato Islamico, riferisce che l'attacco è stato compiuto da «combattenti» dell' Isis, uno dei quali viene individuato in Abu Yusuf al Beljiki, ovvero «il belga». Lo riferisce il Site.



A perdere la vita sarebbero stati l'aggressore (secondo i media francesi si chiamerebbe Youssef El Osri, foto in alto) e un poliziotto, mentre un altro poliziotto sarebbe gravemente ferito. La prefettura cittadina ha lanciato un allerta su Twitter, chiedendo di non recarsi nella zona. I due agenti sono stati raggiunti dai colpi di kalashnikov sparati dagli assalitori, con molta probabilità terroristi. «Viste le testimonianze, ci sarebbe solo un aggressore», ma al momento «non possiamo escludere che ci sia uno o diversi complici», ha riferito Pierre Henry Brandet, portavoce del ministero dell'Interno. «Contrariamente a quanto affermato da qualche fonte giornalistica, non c'è assolutamente un secondo poliziotto morto. C'è un ferito, grave, ma non è deceduto. 

FORSE COMPLICE IN FUGA Non si può escludere al momento la presenza di complici dell'aggressore che ha causato la sparatoria sugli Champ Elysees a Parigi. Lo ha detto Pierre-Henry Brandet, portavoce del ministero dell'Interno, aggiungendo che «l'identificazione dell'aggressore non è stata ancora stabilita in maniera chiara e precisa». «Non possiamo escludere che vi siano uno o altri complici che abbiano potuto partecipare in un modo o nell'altro a questo attacco», ha spiegato.
 
Le indagini sull'assalto sull'avenue degli Champs-Elysées sono stati affidati alla procura antiterrorismo: è quanto riferiscono le autorità francesi. L'obiettivo dell'attacco sugli Champs-Elysées era la polizia, ha detto il portavoce del ministero dell'Interno, Pierre Henry-Brandet. L'assalitore è sceso da un'auto sugli Champs-Elysées ed ha aperto il fuoco contro il furgone della polizia. «L'assalitore ha poi cercato di fuggire a piedi,prima di venire abbattuto». 

L'attacco, a colpi di kalashnikov («una sparatoria violenta», secondo i primi testimoni), è avvenuta davanti a uno negozio di «Marks & Spencer», grande magazzino britannico. A quanto si apprende, un terrorista avrebbe fatto fuoco una volta uscito dall'auto ferma ad un semaforo. Un secondo assalitore sarebbe fuggito in un garage vicino.  
L'assalitore ucciso sugli Champs-Elysées era schedato con la lettera S, che indica gli individui radicalizzati a rischio di perpetrare attentati. Una perquisizione sarebbe in corso alla sua residenza a Seine-et-Marne, a est di Parigi.
 
 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 21 Aprile 2017, 08:13
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