L'Economist su Trump: "Lui presidente Usa
una minaccia globale come l'Isis"
di Mario Fabbroni
Nell’analisi si sottolinea come Trump potrebbe portare gli Usa ad avviare guerre commerciali, a una crisi con il Messico - al quale il candidato repubblicano promette che farà pagare la costruzione del muro per proteggere il confine meridionale - ed essere vista come una benedizione dai «reclutatori di estremisti in Medio Oriente» che saranno «aiutati dalla sua retorica anti-Islam».
Gli analisti comunque ritengono che Trump sarebbe sconfitto in un duello con Hillary Clinton in novembre. Così avanza l’idea di impedire al tycoon di raggiungere la maggioranza dei delegati (1.237, che assicura la nomination) per arrivare ad una “brokered convention” nella quale alla fine si contratta il nome del candidato repubblicano. Il caso però non si verifica da prima dell’invenzione della televisione a colori.
L’opera di “demolizione” dell’immagine di Trump si avvale pure di un sondaggio Reuters/Ipsos, secondo cui non piace alla metà delle donne americane. Basta così? Macchè. Per gli esperti della Carnegie Mellon University, tutti i candidati alle presidenziali usano un linguaggio da studente delle medie, ma Trump fa peggio: parla come un ragazzino di 11 anni. Intanto il presidente Obama fa quadrato sulla Clinton: «Noi democratici uniti per Hillary».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Marzo 2016, 08:50
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