"Le radiazioni di Chernobyl uccidono ancora".
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"Le radiazioni di Chernobyl uccidono ancora". ​Nella zona il tempo si è fermato all'86

di Enrico Chillè
Nell'immaginario collettivo, dopo il disastro di Fukushima di tre anni fa, la catastrofe nucleare di Chernobyl, nell'attuale Ucraina, sembra essere passata in secondo piano. Invece i suoi effetti sono ancora potenzialmente letali e la messa in sicurezza del reattore numero 4 della centrale non è ancora stata completata.



L'emittente statunitense CBS ha dedicato una puntata del programma 60 Minutes proprio al disastro di Chernobyl e al pericolo nucleare che da quel maledetto 26 aprile 1986 non è mai svanito. «Le radiazioni non hanno una durata precisa, potrebbero anche durare in eterno», avvertono gli esperti.



L'Unione Sovietica, all'epoca, aveva inviato 500 mila militari per far evacuare tutti gli abitanti delle zone circostanti, per spegnere l'incendio divampato nella centrale e rimuovere le scorie nucleari. Successivamente, il reattore numero 4 fu coperto con una sorta di rudimentale sarcofago, ma il materiale di cui era costituito non sarebbe durato in eterno. Il clima rigido del nord dell'Ucraina, infatti, ha seriamente danneggiato la costruzione con cui si è tentato di mettere in sicurezza la centrale. Una tempesta di neve, due anni fa, ha distrutto parte del tetto, lasciando la costruzione scoperta. I livelli delle radiazioni, che fino a quel momento si erano abbassati col tempo, sono di nuovo aumentati.



Il problema, ora, non può più essere ignorato, ed è per questo che con i fondi raccolti da oltre 40 diversi paesi è stata organizzata la costruzione di un gigantesco arco, al di fuori della zona di rischio. L'opera, successivamente, sarà fatta scivolare verso il vecchio 'sarcofago', fino a sigillare del tutto il reattore danneggiato. Nei cantieri lavorano 1400 uomini e, quando la costruzione sarà pronta, ci vorrà almeno un'ora per spostarla ogni volta di appena dieci metri. Non è però il tempo di spostamento dell'opera a preoccupare i supervisori del lavoro. Uno di loro, Nicholas Caille, ha infatti spiegato: «Ci sono difficoltà intrinseche in questo tipo di lavoro, ma tutto è rallentato a causa della mancanza di fondi. Con la crisi tra Ucraina e Russia abbiamo perso diversi finanziatori, ed ora mancano ancora circa 750 milioni di dollari quando finora ne sono stati spesi diversi miliardi».











Gli effetti devastanti del disastro nucleare hanno colpito duramente non solo l'Ucraina, ma anche il resto dell'Europa. Gli scienziati, inoltre, hanno lanciato un nuovo allarme: «Abbiamo prove certe che le modifiche a livello del dna dovute alle radiazioni sono permanenti e si trasmettono anche alle generazioni successive». Per evitare che, a distanza di 28 anni, la catastrofe possa mietere nuove vittime, è necessario trovare in fretta i fondi per completare la messa in sicurezza. Intanto, come testimonia un video girato in parte con un drone dal reporter della CBS Danny Cooke, nella vicina cittadina di Pripyat, dove risiedevano molti operai della centrale e abbandonata subito dopo il disastro, tutto è rimasto fermo al 1986. Colpiscono soprattutto le immagini di un parco giochi che sarebbe stato inaugurato ai primi di maggio: nessun bambino è mai salito sulle modernissime attrazioni costruite in un'Unione Sovietica ormai in declino.
Ultimo aggiornamento: Sabato 29 Novembre 2014, 11:45
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