Fca, duro scontro Italia-Germania. Calenda: “Pensino a Volkswagen”

Fca, duro scontro Italia-Germania. Calenda: “Pensino a Volkswagen”

di Alessandra Severini
Italia e Germania ai ferri corti per la vicenda che ha coinvolto il gruppo Fiat-Chrysler.

Dopo l’inchiesta dell’Authority statunitense, sul possibile uso da parte della casa automobilistica di software illegali per superare i test sulle emissioni nocive, la Germania è tornata a chiedere all’Unione europea di sollecitare il richiamo di alcuni modelli di Fca. «Le autorità italiane sapevano da mesi che Fca, nell’opinione dei nostri esperti, usava dispositivi di spegnimento illegali - ha detto in un’intervista il ministro dei Trasporti tedesco Alexander Dobrindt – Fca si è rifiutata di chiarire e la Commissione Ue deve conseguentemente garantire il richiamo di alcuni modelli».

Già lo scorso settembre il ministero tedesco dei Trasporti aveva sollevato delle contestazioni sull’omologazione di un modello della Fiat considerato incompatibile con la legislazione europea sulle emissioni. La Commissione europea aveva provato una mediazione fra i due paesi, senza grossi risultati. Venerdì scorso un portavoce della Commissione aveva sottolineato che si stava «esaurendo il tempo» per le autorità italiane per dare le spiegazioni richieste e il governo, per voce del viceministro Riccardo Nencini, aveva mostrato insofferenza per “l’incomprensibile insistenza del governo tedesco, viste le risposte già ottenute”.

La polemica così si è fatta più aspra. L’ennesima richiesta di Berlino viene rigettata dal ministro dei Trasporti Graziano Delrio che la definisce «totalmente irricevibile». «Abbiamo accettato di costituire a Bruxelles una commissione di mediazione perchè non abbiamo niente da nascondere – replica il ministro al collega tedesco - I nostri test dimostrano che non esistono dispositivi illegali e comportamenti anomali». E’ tutto il governo italiano a schierarsi contro la Germania, con il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda che va giù più duro di tutti e invita «Berlino ad occuparsi di Volkswagen».

A preoccupare oggi però è anche la situazione di Alitalia. Sempre Calenda ha ammonito che non si può parlare di esuberi finché la compagnia non presenta «un chiaro piano industriale approvato dagli azionisti». Intanto il Governo oggi incontrerà i sindacati preoccupati per esuberi che sembrano inevitabili (oscillano fra 600 e 1.500). Ma l’esecutivo cercherà anche di evitare lo sciopero del trasporto aereo programmato per venerdì prossimo.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Gennaio 2017, 08:58
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