Scalata di Vivendi a Mediaset, Bolloré indagato a Milano per aggiotaggio

Scalata di Vivendi a Mediaset Bolloré indagato per aggiotaggio

di Claudia Guasco
MILANO - Aggiotaggio. Questa l'ipotesi di reato con cui il finanziere francese Vincent Bollorè è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Milano in relazione all'operazone con la quale Vivendi ha acquistato azioni Mediaset salendo lo scorso dicembre fino al 28,8 % del capitale.





"SCALATA A PREZZI DI SCONTO"
Bollorè è il principale azionista del gruppo Vivendi - colosso d'Oltralpe del settore televisivo, musicale e cinematografico - mentre in Italia è il secondo socio di Mediobanca con l’8% e primo di Telecom con il 24,68%. Negli ultimi mesi ha sferrato il suo attacco al capitale del gruppo televisivo di Silvio Berlusconi, controllato dalla Fininvest con il 40%. Una scalata ritenuta ostile dalla cassaforte dell'ex presidente del consiglio, che ha contrattaccato rivolgendosi alla Consob, all’Agcom e alla Procura con un esposto nel quale accusava i francesi.

A seguito della disdetta, a luglio 2016, del contratto d’acquisto di Mediaset Premium sottoscritto in aprile contestualmente allo scambio azionario del 3,5% tra Vivendi e Mediaset - sostiene Fininvest - Vivendi
«avrebbe creato le condizioni per far scendere artificiosamente il valore del titolo Mediaset» e successivamente «lanciare la scalata a prezzi a sconto».

È stato il procuratore capo di Milano, Francesco Greco, ad aprire l'inchiesta affidata ai pm Fabio De Pasquale, Giordano Baggio e Stefano Civardi. Nel loro esposto, lo studio legale Fininvest insieme all'avvocato di fiducia di Berlusconi, Niccolò Ghedini, accusano gruppo dell'imprenditore bretone di aver speculato sul titolo Mediaset. Il dossier di una cinquantina di pagine consegnato in Procura è molto dettagliato, parte dall'accordo per la cessione di Mediaset Premium, siglato l'8 aprile scorso, e prosegue con l'azione civile che la società fondata da Silvio Berlusconi ha presentato a fine estate per il mancato rispetto dell'accordo contrattuale. Secondo Fininvest, gli ultimi giorni prima dell'annuncio del rastrellamento di azioni Mediaset da parte di Bollorè, il titolo avrebbe subito pesanti oscillazioni proprio per effetto delle bordate speculative messe in campo dai vertici Vivendi.

CAUSA PER DANNI
Il prossimo 21 marzo si terrà la prima udienza della causa per danni intentata da Mediaset contro Vivendi, con il Biscione che accusa il francesi di aver disdettato gli accordi su Mediaset Premium.
Il gruppo d'Oltralpe si conferma
«ottimista» su una soluzione positiva della vicenda ma si prepara comunque «a diversi scenari», anche perché la legge su cui sta lavorando l'Agcom che rischia di vietare quote rilevanti in contemporanea in Telecom e nel Biscione «è senza giurisprudenza», sostiene l'amministratore delegato di Vivendi Arnaud de Puyfontaine.

«Non controlliamo né Mediaset né Telecom, abbiamo preso con gli advisor i primi contatti con l'Agcom, attendiamo per illustrare le nostre ragioni», aggiunge de Puyfontaine, che in generale sul mercato vede un momento favorevole per l'integrazione delle attività di tlc di produzione di contenuti. «Mediaset è una società quotata: siamo in un periodo di transizione e non posso dare dettagli, comunque a fine anno abbiamo deciso di acquistare questa quota dopo intense discussioni» con il Biscione, afferma l'uomo di fiducia di Vincent Bolloré, confermando che con Mediaset «vogliamo ancora costruire forti relazioni industriali, che rientrano nella nostra strategia di puntare sull'Europa del Sud». Per scalare il Biscione, Vivendi ha speso circa 1,3 miliardi, mentre per aumentare quella in Telecom l'anno scorso ha investito 0,6 miliardi.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Febbraio 2017, 09:10
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