Alitalia, Lufthansa si sfila. Renzi: "Sì al modello Meridiana, no agli aiuti di Stato"

Alitalia, Lufthansa si sfila. Renzi: "Sì al modello Meridiana, no agli aiuti di Stato"

di Valeria Arnaldi
Il no è deciso. E secco. «Abbiamo una chiara intenzione di non acquistare Alitalia». Il direttore finanziario di Lufthansa, Ulrik Svensson, ieri, interrogato sulla questione calda di Alitalia, non ha usato mezzo per termini per sottolineare la posizione della compagnia tedesca. Netta pure la posizione di Ferrovie: «In questo momento l'argomento non è di interesse e la società non è stata contattata da nessuno».

Nessun nome, dunque, almeno per ora, per il salvataggio di Alitalia. E, nonostante le voci su possibili soluzioni sostenute da banche, nessuna ipotesi alternativa. «Non esiste un piano B portato avanti da Intesa Sanpaolo - ha affermato ieri Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo, prima dell'inizio dell'assemblea degli azionisti a Torino - Non abbiamo un piano B e non compete a noi farlo. Noi siamo una banca, un'azienda che si occupa di credito e non di aeromobili».

«Le condizioni per una soluzione ci sono», secondo l'ex-premier Matteo Renzi: «Non bisogna buttare via soldi pubblici, ma c'è la possibilità di chiudere un accordo in modo differente, ne sono convinto: l'operazione Meridiana, che abbiamo seguito noi, sembrava impossibile, non è stato facile, ma ora Qatar ha risolto la questione e la compagnia ha una prospettiva».

Serve tempo, però. Intanto, l'Europa ha dato il via libera al prestito ponte di circa 400 milioni per Alitalia. Ad annunciarlo il ministro per lo Sviluppo Carlo Calenda, che ha sottolineato l'ok «a condizione che si faccia un lavoro di vendita».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Aprile 2017, 09:15
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