Roma, muore travolta dalla porta a Tor Vergata: rinviato a giudizio l'ex direttore generale

Roma, muore travolta dalla porta a Tor Vergata: rinviato a giudizio l'ex direttore generale
Rinviato a giudizio Enrico Bollero, ex direttore generale del Policlinico Tor Vergata, nell'ambito del procedimento penale per omicidio colposo per la morte della 84enne Carmela GalloI fatti risalgono all'inizio di giugno del 2014: l'anziana, originaria di Reggio Calabria ma residente da tempo nella Capitale, lamenta forti dolori addominali e astenia. Il marito e la figlia l'accompagnano una prima volta, il 2 giugno, al pronto soccorso del Tor Vergata dove, dopo alcuni accertamenti, alla paziente viene riscontrata una colica addominale e la dimettono.
Ma i dolori persistono, così il 3 giugno, poco prima delle 7 del mattino, i familiari la riportano al Pronto Soccorso, dove le praticano un clistere e, alle 10, le prescrivono una Tac dell'addome.

L'ottantaquattrenne viene quindi fatta sedere su una carrozzina e trasportata da un'operatrice sanitaria all'ingresso del laboratorio radiologico, subito dopo l'ingresso del box ortopedico dello stesso pronto soccorso. A causa dell'arrivo di un paziente in codice rosso, tuttavia, l'infermiera corre via e lascia da sola l'anziana, che resta “parcheggiata” nella sedia a rotelle in attesa di sottoporsi all'esame. Ma alle 10.45 accade l'imponderabile: un'altra infermiera, impegnata all'interno del box ortopedia, dovendo uscire pigia il pulsante e apre la porta motorizzata, che però a circa metà corsa urta violentemente l'anziana che si trova dall'altra parte. La donna perde l'equilibrio e cade a terra battendo la testa. Carmela Gallo viene soccorsa, ma le sue condizioni peggiorano in poche ore e alle 4.20 del giorno successivo, il 4 giugno, muore. Nessun dubbio sul nesso eziologico tra caduta e decesso.

La caduta, secondo la consulenza affidata dalla procura al docente dell'Università Tor Vergata Filippo Milano,
«è stata causata da acuta insufficienza cardio-respiratoria conseguente ad emorragia cerebrale indotta da una caduta accidentale». Del resto, a parte qualche acciacco dell'età, prima del tragico incidente le condizioni di salute della paziente erano buone e non aveva particolari problemi, come attestato anche dalla cartella clinica di ricovero.

Il direttore di Bollero è stato quindi deciso dal Pm Giancarlo Cirielli per «Colpa consistita in imprudenza, negligenza e violazione del Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro»: non era stata attuata alcuna predisposizione strutturale per prevenire un impatto accidentale con le persone di quella porta scorrevole al pronto soccorso, trasformatasi in «trappola mortale».

Il giudice per le indagini preliminari Anna Maria Fattori ha fissato per il 20 settembre, alle ore 9.30, presso il Tribunale penale di Roma, l'udienza preliminare in camera di consiglio in relazione alla richiesta: altri guai giudiziari in vista, dunque, per il dirigente, già condannato a un anno e sei mesi nell'ambito del processo per abuso d'ufficio sugli stipendi gonfiati al policlinico.

Il sostituto procuratore non ha ravvisato colpe in capo agli operatori sanitari presenti, per quanto i familiari della vittima abbiano a più riprese sottolineato come la donna, sia per la sua età avanzata, sia per il suo stato di profondo malessere che si protraeva da ormai 48 ore, non potesse e dovesse rimanere priva di assistenza.

Il Pm, però, non ha potuto disconoscere le responsabilità del trauma mortale riportato dalla signora Gallo in capo alla struttura sanitaria, con particolare riferimento a quella porta scorrevole che l'ha urtata e fatta rovinare sul pavimento. Ed ha iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo il suo vertice all'epoca dei fatti, il dottor Bollero appunto, “perché, in qualità di Direttore Generale del Policlinico Tor Vergata e Datore di lavoro firmatario del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), alla data del 3 giugno 2014, per colpa consistita in imprudenza, negligenza e violazione dell'art. 17 comma 1 lett. A) in combinato disposto dell'art. 28 comma 2 e art. 55 sub 3) del dlgs. 81/08 - non essendo presente nel DVR la valutazione dei rischi e le misure di sicurezza da adottare, al fine dì prevenire un impatto accidentale con le persone della componente mobile della porta, relativamente all'utilizzo della porta scorrevole motorizzata ad una anta installata all'interno del Dipartimento di Emergenza ed Accettazione (DEA) e posta a chiusura del box ortopedico - cagionava la morte di Gallo Carmela: quest’ultima, in attesa di accertamenti medici all'interno del DEA, alle ore 10,45 del 03/06/2014 si appoggiava alla parete del box ortopedico, in corrispondenza all'area di movimentazione della porta scorrevole, ove era presente solamente il cartello riportante la scritta “Attenzione porta scorrevole” e nessuna predisposizione strutturale che impedisse l'impatto accidentale con le persone e, a seguito dell’apertura della porta, veniva urtata e cadeva a terra battendo la testa; alle ore 4,20 del 04/06/2014 la stessa decedeva a causa di una acuta insufficienza cardio-respiratoria conseguente a emorragia cerebrale, indotta da una caduta accidentale" per citare fedelmente il testo della richiesta di rinvio a giudizio firmata a febbraio di quest'anno dal dott. Cirielli e riscontrata il mese scorso dal Gip, con l'avviso di fissazione dell'udienza preliminare per il 20 settembre.

 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Luglio 2017, 17:39
© RIPRODUZIONE RISERVATA